Vengono chiamati suoni “fantasma”, fastidiosi rumori che nella realtà non esistono. A percepirli, con conseguenze più o meno gravi sulla qualità della vita, sono le persone che soffrono di acufene. Si stima che nel mondo siano ben 749 milioni le persone che ne soffrono, mentre circa 4 milioni in Italia. Non c’è una cura definitiva per l’acufene, ma è in arrivo la prima “terapia multimodale sincrona” che migliora sensibilmente la qualità della vita
Vengono chiamati suoni “fantasma”, fastidiosi rumori che nella realtà non esistono. A percepirli, con conseguenze più o meno gravi sulla qualità della vita, sono le persone che soffrono di acufene. Si stima che nel mondo siano ben 749 milioni le persone che ne soffrono, mentre circa 4 milioni in Italia. Non c’è una cura definitiva per l’acufene, ma una buona notizia arriva a pochi giorni dalla Giornata mondiale dell’udito, che si celebra il 3 marzo e alla vigilia della Giornata nazionale della sordità: è in arrivo una nuova terapia in grado di migliorare la vita delle “vittime” dei rumori fantasma. Si tratta di Acufree è la prima “terapia multimodale sincrona” per gli acufeni, in quanto usa tre elementi attivi in contemporanea.
Il nuovo trattamento contro l’acufene si basa su un sistema non invasivo che, con l’utilizzo di un dispositivo con cuffie specificamente sviluppato, agisce in modo sincrono su più livelli: una stimolazione acustica specifica personalizzata per ogni singolo paziente, a cui si associano onde elettromagnetiche a bassa e alta frequenza, anch’esse adattabili alle caratteristiche dell’acufene del paziente. “Le terapie basate sulla neuromodulazione come Acufree aiutano il recupero della plasticità cerebrale che contribuisce a ridurre la percezione dell’acufene e a placare eventuali alterazioni nella attività neuronale”, spiegano i ricercatori del Policlinico Tor Vergata di Roma, che hanno condotto uno studio clinico guidati dal professor Stefano Di Girolamo. “Questo riallineamento impone protocolli più lunghi nel tempo ma, in compenso, favorisce il ripristino di una regolare attività neuronale”, aggiungono.
Lo studio è stato condotto su 55 pazienti. I risultati hanno mostrato miglioramenti generalizzati dopo 3 mesi in 7 pazienti su 10, con un “netto miglioramento” in 4 pazienti su 10. Questi dati sono stati confermati dopo 12 mesi su tutti i tre principali metodi di valutazione: TFI (indice funzionale), THI (indice di handicap), Scala VAS. Sono risultati, sia quantitativi che qualitativi e sia di breve che di medio periodo, che pongono questa terapia tra le più promettenti a livello internazionale. I vantaggi per le persone in cura includono l’affidabilità e facilità di trattamento derivante dalla disponibilità domiciliare, dall’alto grado di versatilità e personalizzazione. Il trattamento con Acufree rappresenta una novità di rilievo in quanto unica “terapia multipla”. Riduce il disagio provocato dagli acufeni e migliora la qualità della vita dei pazienti.
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