L’esperto: «Può aiutare i pazienti a dimezzare i livelli di colesterolo “cattivo” LDL nel sangue e a mantenerli stabili nel tempo»
Solo quattro persone su 10 riescono a tenere a bada il colesterolo cattivo con le cure convenzionali. Ma ora c’è una buona notizia anche per il restante 60%: si chiama Inclisiran ed è un farmaco rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale. «Quando l’ipercolesterolemia ha una base genetica è più difficile che risponda in modo adeguato ai trattamenti standard – spiega il professore Marcello Arca, past-president della Società Italiana per lo Studio dell’Aterosclerosi (SISA). Più in generale, gli obiettivi fissati dalle linee guida, ovvero valori di LDL al di sotto dei 55 mg/dl, non sono semplici da raggiungere in tutti i pazienti», aggiunge il professore Marcello Arca.
Ma tenere i livelli di colesterolo nel sangue entro il range consigliato è la prima arma di prevenzione contro le malattie cardiovascolari. «Queste patologie, in Italia, sono la prima causa di morte – dice il professore Furio Colivicchi, past-presidente dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) -. E l’ipercolesterolemia è l’elemento centrale del loro sviluppo».
«Inclisiran – continua Colivicchi – può aiutare i pazienti a dimezzare i livelli di colesterolo “cattivo” LDL nel sangue e a mantenerli stabili nel tempo». Inclisiran interferisce con l’RNA (materiale genetico) per limitare la produzione di PCSK9, una proteina in grado di aumentare i livelli di colesterolo LDL. «Impedendo la produzione di PCSK9 – aggiunge Arca – il farmaco favorisce la riduzione dei livelli di colesterolo LDL».
Il farmaco può essere prescritto, in aggiunta alle terapie convenzionali, a chi non risponde adeguatamente ai trattamenti. «I pazienti eleggibili sono quelli ad alto rischio cardiovascolare – dice il past-president della SISA -. Il farmaco può essere prescritto da medici specialisti ed è erogato in convenzione con il Sistema sanitario Nazionale». Inclisiran è un farmaco biologico, innovativo e «come dimostrato dagli studi scientifici – aggiunge Colivicchi – anche sicuro».
Tempi e modalità di somministrazione sono un altro indiscutibile vantaggio. «Inclisiran dovrà essere somministrato solo due volte all’anno, ogni sei mesi, per via sottocutanea», dice Arca. La somministrazione andrà effettuata in ospedale sotto la supervisione medica. «Somministrare il farmaco in ospedale – sottolinea Colivicchi – significa avere un controllo totale sull’aderenza terapeutica. E avere la sicurezza che il paziente assuma correttamente il farmaco, si traduce nella certezza che per i successivi sei mesi la colesterolemia di quel soggetto sarà dimezzata e il suo rischio cardiovascolare – conclude il professore – notevolmente ridotto».
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