Consolidare continuità delle cure per garantire maggiore salute e ammorbidire l’impatto su SSN. «Per questo ho depositato ddl che mette in campo strumenti di formazione, informazione e sensibilizzazione», l’intervista a Pierpaolo Sileri, presidente della commissione Sanità al Senato
«Gli anziani sono una risorsa per il Paese, a minare le basi della loro salute è la scarsa aderenza terapeutica ai farmaci». La denuncia è di Pierpaolo Sileri, presidente della Commissione Sanità del Senato, in occasione della conferenza stampa ‘Io aderisco, tu che fai?’ dedicata al tema della continuità delle cure per gli over 65, organizzata dal Comitato Italiano per l’Aderenza alla Terapia (CIAT) che riunisce società scientifiche, istituzioni e associazioni di pazienti per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione.
«L’uso corretto dei farmaci è fondamentale per il controllo di tante patologie, soprattutto quelle croniche, ma ancora troppe persone, in particolare over 65, li assumono in modo discontinuo o abbandonano la cura dopo un breve periodo», aggiunge Sileri. Infatti secondo un recente report dell’OMS, solo il 50% dei pazienti dei paesi sviluppati che soffrono di patologie croniche rispetta con attenzione le cure prescritte. L’impatto della non aderenza nei paesi non sviluppati invece è ancora più elevato visto anche la diseguaglianza nell’accesso alle cure.
L’aderenza terapeutica è un fattore decisivo per salvare vite umane ma anche per ridurre costi e sprechi: alcuni studi americani riportano che il 30-50% degli adulti non segue adeguatamente le prescrizioni di farmaci a lunga durata, con sprechi per circa 100 miliardi di dollari all’anno negli USA. Il rapporto PGEU 2012 riporta invece i dati di mortalità in Europa per mancata aderenza terapeutica o per errori di dosaggio o assunzione di farmaci: 194500 decessi e 125 miliardi di euro l’anno per i costi dei ricoveri.
«Dobbiamo mettere l’anziano al centro della nostra attività, si tratta di una risorsa importante per il sistema e con il passare del tempo il numero degli over 65 aumenterà», prosegue il presidente. «Ogni dieci anni – sottolinea -, guadagniamo uno o più anni di vita, quindi tra una quarantina di anni l’età media sarà 90 anni per le donne e 85 per gli uomini».
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Maggior aderenza infatti significa minor rischio di ospedalizzazione, minori complicanze associate alla malattia, maggiore sicurezza ed efficacia dei trattamenti e riduzione dei costi per le terapie. «Abbiamo bisogno di anziani che stiano bene e attivi il più lungo possibile – continua Sileri -. L’aderenza alla terapia spesso manca ed è un problema sottovalutato per varie ragioni; è necessario correggere i fattori che determinano la scarsità di aderenza alla terapia affinché gli anziani stiano meglio».
Su questo tema il presidente della Commissione Igiene e Sanità ha depositato un disegno di legge che prevede l’istituzione di una Giornata Nazionale per l’Aderenza alla Terapia, da celebrare il 12 aprile, per «accendere i fari su questa criticità», dichiara Sileri secondo cui le conseguenze della scarsa aderenza abbiano «un impatto negativo sulla qualità di vita dei pazienti e sugli equilibri del Servizio Sanitario Nazionale».
«La politica può intervenire in vari modi, istituire una giornata è già un inizio – conclude il presidente -, è poi fondamentale far capire che gli anziani sono e saranno sempre di più risorse da mettere al centro del sistema. Soprattutto dobbiamo attivare percorsi che prevedano l’aumento del Servizio sanitario nazionale sul territorio laddove l’anziano ha più bisogno di cure».