Salute 6 Maggio 2019 16:53

Aggressioni ai medici, l’allarme di Anaao Campania: «Siamo vittima di un corto circuito culturale che è necessario fermare»

Il segretario regionale Vincenzo Bencivenga: «Le aggressioni sono infortunio su lavoro, con Inail stiamo lavorando per istituire un osservatorio ad hoc». Maurizio Cappiello (Direttivo Nazionale): «Al vaglio due proposte di legge, auspichiamo certezza della pena per questi reati»
Aggressioni ai medici, l’allarme di Anaao Campania: «Siamo vittima di un corto circuito culturale che è necessario fermare»

Insulti, minacce, aggressioni. Non c’è pace per il personale sanitario italiano, capro espiatorio di un sistema le cui lacune assistenziali si ripercuotono, paradossalmente, su chi quell’assistenza si impegna quotidianamente a fornirla. In Campania il problema delle aggressioni al personale sanitario raggiunge dimensioni preoccupanti. Un corto circuito culturale che è necessario spezzare: non si tratta più solo di garantire agli addetti ai lavori tranquillità professionale. Sempre più spesso ad essere a rischio è la mera incolumità fisica. Sanità Informazione ha indagato le cause di questo fenomeno e le possibili soluzioni, a livello sociale ed istituzionale, insieme ai dottori Vincenzo Bencivenga, segretario regionale Anaao Assomed Campania e Maurizio Cappiello, Direttivo Nazionale Anaao Assomed, entrambi impegnati in prima linea nel combattere questo problema agendo su due fronti: sensibilizzare l’opinione pubblica ed esortando il legislatore ad adottare misure concrete.

LEGGI ANCHE: DDL AGGRESSIONI, CONTINUANO LE AUDIZIONI IN SENATO. SUMAI: «ASL DENUNCINO D’UFFICIO». SIVeMP: «VETERINARI OPERINO IN EQUIPE»

Il problema delle aggressioni ai medici e al personale sanitario è radicato soprattutto nel Sud Italia. Perchè?

Cappiello: «Il problema è trasversale, interessa tutto il Paese ma in particolare la Campania e la città di Napoli. C’è purtroppo un vero e proprio cortocircuito culturale, ossia una serie di condizioni che rendono l’opinione pubblica avversa e ostile verso chi rappresenta le istituzioni. Ci sono delle spiegazioni che, lungi dal rappresentare delle giustificazioni possono aiutare a comprendere il fenomeno. Fenomeni che avvengono nella maggior parte dei casi in strutture adibite alle emergenze, quindi i Pronto soccorso, e nei reparti psichiatrici. Una delle spiegazioni è sicuramente il sovraffollamento dei PS che dilata inevitabilmente i tempi di attesa dei codici a bassa priorità (bianchi e verdi). Questo tempo si trasforma in rabbia e la rabbia si trasforma in aggressione».

Quali potrebbero essere le soluzioni da apportare sul lungo e sul breve periodo per contrastare questo fenomeno?

Bencivenga: «La nostra idea è innanzitutto quella di sensibilizzare l’utenza. Chi va in un luogo per essere aiutato non dovrebbe aggredire chi quell’aiuto cerca di offrirlo. A brevissimo termine potenziare l’attività delle guardie giurate presenti nelle strutture, così come poter utilizzare telecamere a circuito chiuso. È obbligo del datore di lavoro proteggere i propri dipendenti e quindi far scattare da subito, senza necessità di querela di parte, la denuncia per questo tipo di reati. Da qui la proposta di Anaao Campania, portata avanti da Anaao Nazionale con un disegno di legge depositato in Senato ed ora al vaglio delle istituzioni: la possibilità che il personale sanitario, nell’esercizio delle proprie funzioni, venga dichiarato pubblico ufficiale, cosicchè la denuncia in caso di aggressione possa scattare in automatico. A proposito del monitoraggio di questo fenomeno, è importante precisare che l’aggressione subìta è un vero e proprio infortunio sul lavoro, e come tale preso in carico dall’Inail. Proprio l’Inail, a livello regionale e nazionale, evidenzia le mancate denunce all’ente da parte delle persone aggredite. Noi ci siamo fatti promotori, insieme ai rappresentanti dell’Inail, di una proposta di legge regionale per istituire un Osservatorio regionale sulle aggressioni in sanità».

Come ci si sta muovendo a livello istituzionale per contrastare questo fenomeno?

Cappiello: «Oltre alla già citata proposta di legge fatta nel luglio 2018 da parte dell’on. Michela Rostan, vicepresidente della Commissione Affari Sociali alla Camera – sull’approvazione della qualifica di pubblico ufficiale per il personale sanitario nell’esercizio delle sue funzioni,  attualmente è in fase istruttoria un ulteriore disegno di legge incardinato nell’attività della Commissione Igiene e Sanità, il quale però non ci soddisfa in toto perchè punta sull’inasprimento delle pene per coloro che si macchiano del reato di aggressione al personale sanitario. Quello a cui noi puntiamo, invece, non è l’inasprimento delle pene, ma una maggiore certezza della pena, in cui ravvisiamo un deterrente più forte verso questo tipo di reati».

 

 

Articoli correlati
Task shifting da medici a personale sanitario? I sindacati: «Rischio contenziosi»
ANAAO-ASSOMED e CIMO-FESMED scrivono alla Corte dei Conti. I due sindacati della dirigenza medica intendono chiedere un interpello all’ARAN
Dopo i medici cubani, la Calabria apre agli specializzandi. Viola (Federspecializzandi): «Servono cambiamenti strutturali»
Per contrastare la grave carenza di medici, la Regione Calabria ha pubblicato un avviso per reclutare specializzandi da tutta italia. Federspecializzandi: «Positivo, ma per specializzandi non è una scelta facile»
I giovani, le donne, e un contratto “rivoluzionario”. Al 25° Congresso Anaao tracciata la road map della sanità del futuro
Abolire il gender gap, promuovere i diritti LGBT, aumentare retribuzioni e ferie. Il PNRR? La digitalizzazione non distolga dall’investimento sul capitale umano
Ultimo appello per salvare i Pronto Soccorso. Poi il SSN chiude.
di Sandro Petrolati, coordinatore Commissione Emergenza Urgenza ANAAO Assomed
di Sandro Petrolati, coordinatore Commissione Emergenza Urgenza ANAAO Assomed
Donne in sanità, Palermo (Anaao): «È il loro tempo. Vogliamo far tesoro del lavoro compiuto fin qui»
Il segretario Nazionale di Anaao Assomed parla in occasione della IV Conferenza Nazionale Donne Anaao
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Settimana dell’Immunizzazione, Oms: “Vaccinare tutti è umanamente possibile”

L'edizione 2025 della Settimana mondiale dell'immunizzazione esaminerà non solo ciò che i vaccini fanno per migliorare la vita oggi, ma anche ciò si può ottenere nei prossi...
Prevenzione

Settimana Mondiale dell’Immunizzazione, Sin: “Proteggere il cucciolo d’uomo sin dalla nascita”

La SIN ribadisce le misure fondamentali di protezione per i neonati da virus e batteri per una crescita in salute e al riparo da rischi di infezioni
Nutri e Previeni

Alimentazione, la dieta africana ‘spegne’ l’infiammazione

Allo studio hanno partecipato 77 uomini sani della Tanzania, alcuni sono passati a una dieta occidentale per due settimane, altri ad una africana tradizionale
Prevenzione

Contro le patologie respiratorie la vaccinazione è la via maestra

La vaccinazione rappresenta la strada d’elezione per prevenire e controllare le patologie virali. Le Raccomandazioni di quattro società scientifiche sulla prevenzione delle patologie resp...
Advocacy e Associazioni

Tumore al seno: tossicità finanziaria per il 38% delle donne, 70% affronta spese extra per le cure

Presentati a Roma i risultati del sondaggio su 585 pazienti realizzato da ANDOS e C.R.E.A. Sanità, per indagare gli effetti collaterali della malattia in termini umani, organizzativi, economici...