Integrato articolo 61 Codice Penale, basta anche solo minaccia per aggravio pena. Il Ministro: «Primo ma fondamentale passo». Il Guardasigilli Bonafede: «Così tuteliamo al meglio diritto alla salute»
«Un primo passo per proteggere chi si prende cura di noi». Così il Ministro della Salute Giulia Grillo ha commentato l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del disegno di legge sulla sicurezza degli operatori sanitari nell’esercizio delle loro funzioni. Un tema che negli ultimi tempi è sempre più una vera e propria emergenza nazionale come dimostra il recente episodio di violenza a Tivoli ai danni di tre infermieri impegnati in un trattamento di TSO.
Il disegno di legge prevede un’integrazione dell’art. 61 del Codice penale che disciplina le circostanze aggravanti nei confronti di chi commette reati con violenza o minacce in danno degli operatori sanitari nell’esercizio delle loro funzioni. E la costituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza di tutto il personale della Sanità. Ora il ddl licenziato dal Consiglio dei Ministri va all’esame del Parlamento.
«È un primo passo, primo ma fondamentale. Un provvedimento che vuole essere un segnale forte per tutti i dipendenti del Servizio sanitario nazionale. Lavoratori impegnati giorno e notte nell’assistenza dei cittadini, che non possono rischiare la propria incolumità in condizioni spesso di grande difficoltà – ha affermato Grillo – I ripetuti, ormai continui episodi di aggressioni e minacce in corsia, nei Pronto soccorso e negli ambulatori, non possono più essere tollerati. E faremo di tutto per proteggere chi si prende cura di noi con tanto sacrificio. Il Ssn ha il doppio dovere – aggiunge il Ministro – di tutelare i cittadini-pazienti, ma anche di garantire l’incolumità di chi vi opera».
Anche il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha espresso soddisfazione per il provvedimento: «È uno di quei casi in cui intervenendo sul Codice penale con un’aggravante è possibile garantire la serenità di coloro che svolgono un lavoro fondamentale, come quello di salvaguardare la salute dei cittadini. È un provvedimento – ha concluso Bonafede – che ci permette di tutelare meglio il diritto alla salute».