Salute 27 Aprile 2018 10:55

Aggressioni ai medici, i dati dell’OMCeO Roma: Puglia regione più colpita, 30 mln il costo per Ssn. Magi convoca Asl e Ospedali del Lazio

La maggior parte dei casi nei Pronto Soccorso e nei reparti di degenza. La metà delle volte è il paziente a compiere violenza. Il picco dopo mezzanotte. Parte la campagna dell’Ordine “Difendiamo la nostra salute”

Aggressioni ai medici, i dati dell’OMCeO Roma: Puglia regione più colpita, 30 mln il costo per Ssn. Magi convoca Asl e Ospedali del Lazio

“Chi aggredisce un medico aggredisce se stesso”. La campagna dell’Ordine dei Medici di Roma contro le aggressioni ai medici è di forte impatto visivo: un pugno al volto, una smorfia di dolore e l’esortazione “Difendiamo chi difende la nostra salute”. Il presidente dell’OMCeO Roma Antonio Magi ha diffuso dati più dettagliati su un fenomeno che sta diventando ormai un’emergenza nazionale. Resta fermo il dato dei 1200 casi all’anno, per la media di 3 al giorno. La Regione più colpita è la Puglia con il 24% dei casi, seguita da Sicilia al 15%, Lombardia e Sardegna al 12% e via via le altre regioni. Non sono registrati episodi in Trentino Alto Adige e Valle D’Aosta. La fascia oraria più ‘pericolosa’ è quella da mezzanotte alle 6 con il 65% dei casi, poi quella dalle 20 a mezzanotte con il 20%. Il 68% delle violenze è ai danni di operatori sanitari donna, mentre il 32% riguarda gli uomini.

Molto interessante il dato relativo ai costi stimati per il Servizio Sanitario Nazionale, in costante aumento: si è passati da quasi 12 milioni di euro del 2014 ai 30 milioni del 2017. Nel 60% i casi di violenza sono state minacce verbali, nel 20% percosse, nel 10% a mano armata, un altro 10% atti di vandalismo.

LEGGI ANCHE: FILIPPO ANELLI (FNOMCeO): «AUMENTIAMO LE PENE AI VIOLENTI. MA C’E’ UN PROBLEMA CULTURALE E DI SISTEMA»

Nel 32% dei casi i giorni di prognosi sono tre, sette giorni invece nel 25,33%. Ben il 6% ha oltre tre mesi di prognosi. In aumento le giornate lavorative perse per atti di aggressione: erano 1522 nel 2014, nel 2017 sono diventate 3783.

In quasi il 50% dei casi l’aggressore è un paziente, ma nel 12% l’atto di violenza è opera sia del paziente che di un parente. Nel 30,62% è colpa di un parente. Tra i medici intervistati, nessuno valuta il fenomeno in esaurimento, mentre ben il 72% lo ritiene in aumento e un 8% lo valuta in forte aumento.

Tra i luoghi teatro di aggressione svetta il Pronto soccorso con 456 casi, poi i reparti di degenza con 400, 320 negli ambulatori, 72 begli ambulatori di psichiatria, 62 in terapia intensiva.

Dopo l’ultimo caso che ha coinvolto una dottoressa del Sant’Andrea, dove un uomo in preda all’ira, padre di un ricoverato, si è scagliato contro di lei minacciandola di morte e stringendole le mani al collo, Antonio Magi ha deciso di convocare per il prossimo 7 maggio una riunione presso la sede dell’Ordine con il commissario ad acta alla Sanità della Regione Lazio Nicola Zingaretti, e i direttori degli Ospedali e delle Aziende sanitarie del Lazio. Ieri intanto l’OMCeO Roma e l’Associazione Stampa Romana hanno firmato un’intesa per contrastare le fake news attraverso la creazione di un gruppo di pronta risposta da parte dell’Ordine dei medici dedicato alle richieste dei giornalisti per quanto riguarda le notizie che vengono pubblicate in ambito sanitario. Un tema che in qualche modo si collega a quello delle aggressioni. «Va creato un meccanismo di giusta informazione – spiega Magi – per evitare di creare esasperazione da parte dei pazienti».

 

SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK <— CLICCA QUI

 

Articoli correlati
La Sanità è diventata un bene di lusso, cresce l’impoverimento delle famiglie
Secondo il 19° Rapporto del CREA Sanità "al Ssn servono 15 miliardi per non aumentare il distacco dal resto dell’UE, personale carente e sottopagato. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema". Digitalizzazione necessaria per le “nuove cronicità"
Sanità italiana divisa a metà: 29 milioni di italiani in difficoltà con le cure
La sanità italiana sempre più divisa in due con ben 29 milioni di italiani che potrebbero avere serie difficoltà. Le performance sanitarie per il 2023 vedono infatti otto tra Regioni e Province autonome promosse, sette rimandate e sei bocciate. Sono i risultato del rapporto «Le performance regionali» del Crea Sanità, Centro per la ricerca economica applicata in sanità, presentato oggi a Roma
Rendere il territorio a misura di paziente cronico, la sfida di Sicop e Sumai. Magi: «Lavoro in équipe cruciale»
Al convegno dal titolo "Le nuove sfide del territorio nell'endemia post-Covid" anche il segretario FIMMG Silvestro Scotti, il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri e il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato che spiega: «Il nuovo modello organizzativo dove coinvolgere gli specialisti ambulatoriali interni, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, le farmacie pubbliche e private convenzionate»
Straordinari a 100 euro l’ora e aumenti in Pronto soccorso. I dettagli del decreto Schillaci
Approvato in Consiglio dei Ministri il decreto con le nuove misure che dovrebbero dare un po' di respiro alla sanità italiana. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in accordo con il collega dell'Economia, ha messo insieme un pacchetto di riforme
di Mario Zimbalo
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...