Salute 25 Gennaio 2022 16:48

AIOM, in 3 giorni oltre 3700 firme raccolte per la legge sul diritto all’oblio oncologico

Beretta (presidente): «Con la prima campagna nazionale “Io non sono il mio tumore” lo scopo è raggiungere 100 mila adesioni per richiedere un provvedimento legislativo che permetterebbe ai pazienti di non essere più considerati malati oncologici dopo 5 anni dal termine delle cure se la neoplasia è insorta in età pediatrica e dopo 10 anni in età adulta»

A pochi giorni dall’avvio della raccolta firme per la campagna nazionale “Io non sono il mio tumore” per il diritto all’oblio oncologico, sono già oltre 3717 coloro che hanno espresso il loro sostegno per richiedere una legge ad hoc e garantire ai cittadini guariti da un tumore, un futuro libero dallo stigma della malattia oncologica. Una partenza col botto che in Fondazione AIOM (nata nel 2005 per avvicinare il mondo dell’oncologia ai pazienti e famigliari) è stata accolta con molta soddisfazione.  «L’obiettivo è arrivare alle 100 mila adesioni nel più breve tempo possibile – commenta il presidente Giordano Beretta – per poi portarle al Presidente del Consiglio e chiedere l’approvazione della legge. È una battaglia di civiltà che tutti dobbiamo combattere uniti: forze politiche, cittadini e istituzioni».

3,6 milioni gli italiani con diagnosi di cancro

Sono 3,6 milioni i cittadini che vivono con una diagnosi di tumore. Di questi il 27%, circa un milione, riesce a guarire, eppure per alcuni servizi risultano ancora malate e dunque impossibilitate ad accedervi.  «Le difficoltà maggiori si riscontrano nell’avere un mutuo, nella stipula di una assicurazione sulla vita, nell’assunzione di un posto di lavoro e nell’adozione di un figlio – spiega il Presidente di AIOM -. Con la conseguenza che chi ha superato un tumore si trova ad essere discriminato».

Una legge da cambiare

La legge invece permetterebbe di non essere più considerati pazienti oncologici dopo 5 anni dal termine delle cure se la neoplasia è insorta in età pediatrica e dopo 10 anni in età adulta. «Oggi, grazie all’innovazione dei percorsi terapeutici molti tumori vengono curati e altri possono essere cronicizzati – riprende Beretta – per questa ragione i pazienti che vivono anche a molti anni di distanza sono in aumento». Oggi le diverse neoplasie richiedono un tempo di guarigione diverso: per il cancro alla tiroide sono necessari almeno 5 anni dalla conclusione delle cure, per il melanoma e il tumore al colon meno di 10. Linfomi, mielomi, leucemie, tumori alla vescica e del rene ne richiedono 15. Alla mammella e alla prostata ne servono fino a 20.  Dunque, occorre rivedere la legge con il riconoscimento del diritto all’oblio come condizione essenziale per il ritorno ad una vita dignitosa. «È necessario l’abbattimento del connubio cancro uguale morte che crea barriere insormontabili – prosegue il presidente di AIOM -. L’Italia deve seguire l’esempio di altri paesi europei che hanno emanato una legge che garantisce agli ex pazienti di non essere rappresentati dalla malattia».

Una guida sul diritto all’oblio oncologico

Sul modello di Francia, Lussemburgo, Belgio, Olanda e Portogallo è partita dunque la campagna della Fondazione AIOM ed è nata la prima guida sul Diritto all’oblio oncologico. Si tratta di un portale web www.dirittoallobliotumori.org dove sono riportate le modalità per poter aderire alla campagna sia on line, che nei reparti di oncologia e nelle piazze, e dove vengono raccolte anche le storie di pazienti discriminati.

La voce dei pazienti

Proprio la voce dei pazienti è fondamentale in questa battaglia quindi l’appello di Fondazione AIOM è rivolto a tutti, oncologi, famigliari, caregiver, medici di famiglia e infermieri perché si mobilitino per il raggiungimento dell’obiettivo delle 100 mila firme. «La situazione in cui si trovano a vivere molti ex malati di cancro non è più accettabile – aggiunge Antonella Campana, vicepresidente di Fondazione AIOM e membro del coordinamento volontari di IncontraDonna -. Occorre una tutela dei diritti dei pazienti oncologici, e per farlo è indispensabile il riconoscimento giuridico di una guarigione dal tumore».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Tumori: 60% delle strutture poco connesse al territorio. Cipomo: “Più sinergia per presa in carico del paziente”
Iperspecializzate, multidisciplinari ma ancora poco "connesse" con il territorio. È l’identikit delle strutture di oncologia medica italiane. Pur inserite all’interno di un dipartimento oncologico (67%), le strutture soffrono negli aspetti organizzativi interni e nella gestione del percorso del paziente dall’ospedale al territorio. Meno della metà (circa 40%) ha una connessione strutturata con i dipartimenti di prevenzione primaria e secondaria e con centri screening; una cartella informatizzata manca nel 66% delle strutture, ed è condivisa con il territorio solo nell’8% dei casi. Sono questi alcuni dati preliminari di un'indagine che il Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (Cipomo) ha presentato al congresso dell'Aiom
di V.A.
Cancro, AIOM: «Entro il 2040 impennata di casi, la causa è il Covid»
«Un miliardo di euro per recuperare il terreno perduto ed evitare che si paghi un prezzo alto per le patologie che possono aggravarsi. E l'ambito oncologico è quello dove più dobbiamo investire risorse», secondo il ministro della Salute Roberto Speranza, all'evento di Aiom "Le sfide globali e il cancro"
Congresso Aiom, Beretta: «Ora un New Deal per affrontare la pandemia da cancro che ci attende»
Dal XXIII Congresso dell'Associazione italiana di oncologia medica i punti da cui ripartire con il peso del Covid-19: screening, esami diagnostici e follow up, regolamentare la telemedicina e rafforzare la sanità territoriale
In Europa un milione di diagnosi di cancro in meno a causa della pandemia. Foce e Aiom: «È tempo di agire»
L’appello della Federazione che riunisce Oncologi, Cardiologi ed Ematologi e della Società Scientifica degli oncologi: «Alla sanità italiana servono maggiori investimenti e risorse»
Tumori, Aiom: «Con Covid -11% di nuove diagnosi, torniamo a visitarci gli ospedali sono sicuri»
Nuove diagnosi a -11%, nuovi trattamenti farmacologici a -13% e interventi chirurgici a -18%, Aiom lancia l'allarme
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...