In vista dell’Assemblea Generale dell’Associazione Italiana Ospedalità Privata, il 26 maggio a Roma, le priorità di Jessica Faroni: preservare la collegialità dell’associazione, difendendo gli interessi di tutte le strutture sanitarie, e imprimere definitivamente nell’Ssn la convinzione che la sanità privata sia una risorsa complementare
Il prossimo 26 maggio l’Aiop, l’Associazione Italiana Ospedalità Privata, rinnoverà i propri organi sociali nel corso della 54esima Assemblea generale che si svolgerà a Roma. Un evento importante, che porterà alla nomina del successore del Presidente nazionale Gabriele Pelissero, di due membri del Consiglio nazionale oltre ai componenti del Collegio dei revisori dei conti e del Collegio dei probiviri.
«La sanità privata dovrà dialogare con tutte le forze politiche, e non solo con alcune», sottolinea Jessica Faroni, presidente di Aiop Lazio, che ha messo in luce le sue priorità: preservare la collegialità dell’associazione, difendendo gli interessi di tutte le strutture sanitarie, e imprimere definitivamente nel sistema sanitario nazionale la convinzione che la sanità privata sia una risorsa complementare.
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«Innanzitutto il nuovo presidente – spiega Faroni – dovrà fare leva sulla collegialità che ha sempre contraddistinto l’Aiop e difendere gli interessi di tutte le strutture sanitarie private. Poi dovrà puntare sulla mobilità sanitaria, facendosi portavoce davanti allo Stato del fatto che la mobilità – assicura – giovi a tutte le Regioni». Tra gli errori da non ripetere, sottolinea la presidente Aiop Lazio, quelli relativi alla comunicazione con la politica. «L’Aiop è un’associazione libera dalla politica quindi deve essere in grado di parlare con tutti. In questi ultimi anni c’è stata una mancanza di visione ad ampio spettro – sostiene – Si parlava solo con alcune forze politiche. Lo Stato non può più non riconoscere il valore della sanità privata e il fatto che ne ha assoluta necessità: a parità di budget, se lo Stato fa una prestazione noi ne facciamo tre». La sanità privata deve diventare «un interlocutore importante per lo Stato e non più un insieme di strutture sulle quali fare cassa. Per questo bisogna dire basta ai tagli e pensare al privato come una risorsa complementare. La sanità privata – rivendica Faroni – ha contribuito in maniera importante al funzionamento del sistema sanitario e deve continuare a svolgere il suo ruolo di supporto perché a farne le spese sono i servizi ai cittadini. L’auspicio – conclude – è che ci sia un maggiore ascolto da parte della politica per strutture ormai divenute fondamentali per il sistema sanitario nazionale».