Il nuovo protocollo sperimentale, realizzato in collaborazione con Unicredit, è basato su un approccio neuro-psicoterapeutico, per trattare l’appiattimento emotivo verso i figli causato dalla lesione
Una lesione al sistema nervoso centrale, sia essa causata da un ictus cerebrale, un trauma o una malattia, può provocare diversi disturbi neuropsicologici: dalla compromissione di funzioni cognitive come la memoria o il linguaggio ad alterazioni profonde del comportamento e della personalità.
Fondazione Santa Lucia IRCCS, con il supporto di UniCredit, ha dato il via ad un nuovo progetto pilota che intende affrontare un disturbo del comportamento emozionale molto specifico e purtroppo non infrequente nei genitori colpiti da lesioni del sistema nervoso: l’appiattimento affettivo verso i figli.
Il progetto è curato dall’equipe di ricerca del dott. Umberto Bivona, psicologo e ricercatore della Fondazione Santa Lucia IRCCS.
«La capacità genitoriale (nota con il termine inglese di parenting) e i disturbi ad essa associati sono oggetto di numerosi studi in ambito neuropsichiatrico – spiega Umberto Bivona, coordinatore del progetto. «La ricerca ha però raramente affrontato casi nei quali a generare il disturbo c’è una lesione del sistema nervoso e il nostro progetto pilota è volto ad offrire anche a questi pazienti un percorso terapeutico efficace e validato dalla scienza».
Le persone colpite, pur tornando ad una vita autonoma, vedono ridotto o perdono del tutto il naturale trasporto verso i propri figli, non mostrando l’adeguata empatia per loro. Questa condizione, causata dalla lesione al sistema nervoso, è spesso fonte di sofferenza più per il figlio e per l’altro genitore che non per il paziente stesso che, proprio a causa della lesione cerebrale, può non essere pienamente consapevole delle proprie difficoltà nel prendersi cura dei propri figli, per cui spesso sperimenta e lamenta un senso di esclusione e una minore ricerca da parte dei figli nei propri confronti, senza però “capirne” la motivazione.
Il protocollo sperimentale, che nella prima fase del progetto includerà fino a 10 coppie genitori/figli, è basato su un approccio neuro-psicoterapeutico per facilitare l’interazione tra il genitore e il figlio con l’utilizzo di video, giochi interattivi ed esperienze pratiche di vario tipo, differenziati a seconda dell’età del bambino. L’obiettivo è restituire o potenziare le abilità del genitore in vari ambiti, incentivando risposte appropriate ai segnali positivi e negativi mostrati dal bambino e promuovendo l’interazione tra il genitore e il bambino, fino al ripristino del coinvolgimento emotivo negli scambi e nelle interazioni con il figlio, con il fine ultimo di migliorare il benessere psicologico dell’intera famiglia.
A seguire tutte le fasi del percorso saranno una psicologa psicoterapeuta e una specializzanda in psicoterapia. Il genitore sano del bambino sarà incluso nel progetto sia in ottica di supervisione, sia per restituire completezza alla famiglia e all’ambiente del bambino.
Prosegue il dott. Bivona: «Insieme a tutta l’équipe coinvolta, composta dagli psicologi Marta Aloisi, Eva Azicnuda e Valentina Bandiera, osserveremo i risultati lungo tutto il percorso sperimentale con il duplice obiettivo di rendere questo percorso personalizzato sulle necessità della coppia genitore/figlio e di garantire la riproducibilità di questa esperienza in modo da poter informare gli interventi degli specialisti in tutta Italia. Una valutazione neuropsicologica e clinica dedicata pre-trattamento e post-trattamento ci permetterà di verificare i risultati e l’efficacia del protocollo che abbiamo messo in campo”».
Il progetto è partito a giugno 2023 con la prima coppia: una mamma colpita da una lesione al sistema nervoso e suo figlio di 10 anni. Nel corso della fase pilota del progetto, che durerà 12 mesi verranno inclusi in questo percorso sperimentale pazienti ed ex-pazienti della Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma.
«L’impegno di UniCredit nel sociale e verso le comunità si concretizza anche con il supporto a iniziative in grado di fornire risposte ai bisogni più sentiti». ha sottolineato Roberto Fiorini, Responsabile Region Centro di UniCredit. «Questa donazione è stata resa possibile grazie a UniCreditCard Flexia Classic Etica, il cui utilizzo prevede che il due per mille delle spese effettuate dai clienti vada ad alimentare, senza alcun onere a carico del titolare della carta, uno specifico Fondo destinato a diverse iniziative e progetti di solidarietà.»