Il bambino, Lucio, è stato dimesso, sta bene e finalmente è andato a casa con la mamma Bann e il papà Dario
Una cisti in sé può non essere un problema, ma il quadro si complica se la cisti è posizionata esattamente sulle corde vocali occludendo quasi completamente le vie respiratorie. E diventa una emergenza se il paziente è un neonato di 5 giorni del peso di 2,5kg.
È quanto è successo la notte di Capodanno al Sant’Orsola quando è stato necessario operare un neonato in urgenza, inviato dall’Ospedale Maggiore dove tempestivamente avevano diagnosticato la presenza di una cisti che impediva al bambino di respirare liberamente. La cisti aumentava di volume velocemente e l’intervento diventava necessario per scongiurare una situazione molto più grave e complessa. Oggi il bambino, Lucio, è stato dimesso, sta bene e finalmente è andato a casa con la mamma Bann e il papà Dario.
La localizzazione del campo operatorio e l’età del piccolo paziente hanno reso l’intervento molto complesso, un errore anche millimetrico avrebbe compromesso le funzioni delle corde vocali e della faringe causando problemi alla capacità futura del bambino di parlare e deglutire.
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Non c’erano margini di errore per nessuna manovra a cominciare dall’intubazione che l’equipe dell’Anestesia e Rianimazione Pediatrica del Sant’Orsola, con la supervisione del loro direttore, il dott Fabio Caramelli, ha eseguito guidata da un laringoscopio con telecamera così da trovare la via anche in uno spazio quasi completamente occluso. Intubato, il piccolo Lucio poteva finalmente respirare. Una operazione molto delicata eseguita agevolmente in quanto l’Anestesia pediatrica del Sant’Orsola è centro di riferimento, con un apposito team specializzato pronto 24h al giorno 7 giorni su 7, per le disostruzioni delle vie aeree del bambino e ha maturato grande esperienza nella gestione in emergenza di questi eventi
Per rimuovere la cisti, il prof Livio Presutti, direttore Otorinolaringoiatria e Audiologia del Policlinico, uno dei massimi esperti internazionali di Chirurgia Endoscopica dell’Orecchio e di Chirurgia della Base cranica, ha operato con il laser così che la ferita potesse cauterizzare immediatamente, non ci fosse fuoriuscita di sangue e il decorso post-operatorio fosse il più breve possibile. Guidato da un microscopio ha eseguito l’asportazione della cisti voluminosa dell’aditus laringeo di destra senza nessuna incisione esterna.
Nessuna funzione è stata compromessa, nessun segno sulla pelle e Lucio potrà crescere sano e senza problemi come se nulla fosse successo. Un intervento possibile in pochi centri italiani.
È infatti necessaria la compresenza di diverse specialità e tutte di alto livello come la chirurgia pediatrica, anestesia pediatrica, l’otorino e soprattutto una casistica consolidata: «Per intervenire efficacemente in casi complessi ma soprattutto rari come questo – afferma Livio Presutti – è necessario che i medici abbiano sviluppato esperienza e consuetudine a trattarli e questo può avvenire unicamente grazie alla concentrazione di questi casi complessi in centri avanzati di secondo livello come è il Sant’Orsola innescando quel circolo virtuoso per cui i medici sono sempre più preparati e i pazienti curati sempre meglio».
«Questo caso – dichiara Fabio Caramelli – sottolinea l’importanza ed il valore aggiunto, per agire con efficacia ed in sicurezza, non solo dell’esistenza di un team superspecialistico, medico ed infermieristico, di riferimento, ma anche di una strutturata rete di assistenza pediatrica, in grado di identificare, diagnosticare e centralizzare rapidamente i casi complessi».
«L’intervento al Sant’Orsola la notte di San Silvestro, col quale è stata rimossa una ciste che rischiava di soffocare un neonato di appena quattro giorni di vita – dichiara Raffaele Donini, Assessore alla Salute della Regione Emilia-Romagna – conferma la professionalità della nostra sanità, in questo caso quella del professor Livio Presutti, del dottore Fabio Caramelli e delle loro equipe. Sono eventi che danno fiducia, e la loro forza sta nel fatto di non essere affatto episodici. Solo negli ultimi giorni, altri casi hanno riguardato bambini che hanno ritrovato la salute, e la serenità delle famiglie, proprio grazie alla nostra sanità: mi riferisco al caso del bambino che stava soffocando, questa volta per un corpo estraneo, e che è stato salvato dai famigliari guidati in videochiamata da Daniele Celin, un infermiere della Centrale Operativa 118. E sempre un’operatrice del 118 di Bologna, Elisa Nava, sempre in videochiamata, ha aiutato il papà a far nascere, in casa, il suo bimbo in un parto d’emergenza. Infine, la storia di Angelo, bimbo di 12 anni, pugliese, che aveva perso una gamba in un incidente, e che al Rizzoli non solo è stato operato, ma anche messo in condizioni di camminare subito, grazie ad una protesi realizzata ad hoc per lui dal professor Cesare Faldini. Tutti esempi di una grande storia, quella della nostra sanità, fatta dalle persone per le persone».
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