Il progetto sarà realizzato dalla scuola Agraria del Parco di Monza grazie a un bando della Provincia di Monza e Brianza supportato da Regione Lombardia e si svilupperà in collaborazione con l’associazione di genitori “Faccia Vista”. Partirà a metà febbraio per 12 ragazzi tra i 16 e i 29 anni nella sede della scuola, Cascina Frutteto, nel parco di Monza. 150 ore di lezione in aula e 600 di tirocinio presso aziende selezionate permetteranno di inserire nel mondo del lavoro professionalità formate
Nasce AutAcademy, il primo percorso formativo per l’inserimento lavorativo di persone con disturbi dello spettro autistico. A realizzarlo è la scuola di formazione agraria di Cascina Frutteto grazie alla collaborazione tra Regione Lombardia, Provincia di Monza Brianza e l’associazione di genitori “FacciaVista” della famiglia Perego. «Sono la mamma di Alessandro, un ragazzo autistico di 20 anni che a giugno, al termine del percorso scolastico si è sentito perso per la mancanza di progettualità idonee ad accogliere un ragazzo con la sua condizione – racconta Melissa Perego che con il marito Matteo dirige l’associazione FacciaVista -. Così ci siamo resi conto che si parla molto di dopo di noi, ma allo stato attuale, non ci sono invece percorsi che possano dare un futuro ai ragazzi autistici soprattutto in ambito lavorativo. La necessità era chiara a noi genitori da tempo, ma mancavano gli interlocutori. Trovare quest’anno delle istituzioni disposte ad ascoltarci e una scuola che si è impegnata per realizzare il progetto è una grande conquista».
In Italia i dati dicono che tra i nuovi nati, uno su 77 rientra nello spettro autistico, numeri importanti che richiedono una formazione inclusiva e una progettazione per l’inserimento di questi giovani nel mondo del lavoro. «La scuola agraria del parco di Monza è un ente di formazione professionale che da sempre, oltre a fare formazione su verde e ambiente, ha un occhio di riguardo per la fragilità e la disabilità – spiega Paola Martinelli, presidente della scuola agraria del parco di Monza -. Da noi si formano gli esperti in orti e giardini del benessere, uno dei profili professionali recentemente acquisiti da Regione Lombardia su proposta del nostro ente di formazione, in grado di fare da trait d’union tra la persona che vive una condizione particolare di fragilità, o disabilità, e l’equipe sanitaria e la famiglia. Il soggetto ha competenze agronomiche di manutenzione e costruzione di spazi verdi, oltre che relazionali e sociali».
La formazione dei ragazzi autistici nella Scuola Agraria partirà a febbraio. Saranno 12 i ragazzi che potranno accedere al percorso professionale, tra i 16 e i 29 anni, con lo scopo di formare lavoratori con skills nel settore agrario, informatico o artistico. «Le persone autistiche sono sempre più numerose e per fortuna in questo momento gli strumenti in nostro possesso per poterli abilitare e per poterli rendere il più possibile partecipi alla vita sociale non mancano, abbiamo persone che possono affrontare il mondo del lavoro in modo più soddisfacente con una ricaduta significativa e importante – racconta Simona Ravera psicologa, coordinatrice del percorso formativo -. Il progetto è stato pensato per dare una professionalizzazione nella cura del verde, nell’informatica e nell’attività artistica che sono tre ambiti in cui, negli anni, abbiamo verificato esserci parecchie capacità da parte delle persone autistiche».
Il corso è strutturato in 150 ore di formazione in aula più sei mesi di tirocinio presso le aziende. «Siamo riusciti a confezionare una offerta formativa che sapesse mescolare un tirocinio più protetto qui nella Scuola Agraria nella prima parte, e poi all’interno di una azienda selezionata attraverso l’agenzia del lavoro Samsic che è partner del progetto – aggiunge la psicologa -. Per funzionare i ragazzi autistici devono svolgere attività concrete, sequenziali, routinarie ma non noiose».
Per accedere al corso i ragazzi dovranno dimostrare al team di psicologi guidati dalla dottoressa Ravera, consulente della scuola, di avere la capacità di stare su un compito per un tempo sufficiente da acquisire le sequenze necessarie per svolgerlo e portarlo a termine. Un terreno incolto diventerà la loro palestra, impareranno a seminare, coltivare, a creare giardini fioriti mentre per chi non avrà attitudine alla cura della terra potrà dedicarsi in aula a corsi di informatica e pittura.
«Abbiamo visto quanto sia importante avere la tranquillità che viene dall’esperienza nel verde. La nostra idea di strutturare una valutazione adatta che tenga conto delle attitudini e delle motivazioni, si completa con un confronto sincero con le aziende che ci indicano le skills di cui hanno bisogno. In questo modo riusciamo a far matchare le competenze del ragazzo autistico con le esigenze dell’azienda. Quindi l’obiettivo non è più di inserire lavoratori fragili per assolvere alla legge 68 obbligatoria per le aziende, ma fare in modo che i nostri ragazzi siano realmente parte del tessuto professionale e produttivo».
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato