I ricercatori americani hanno raccolto informazioni sul consumo di alcol, oltre a dati demografici, socioeconomici e sanitari, da oltre 24mila adulti di età pari o superiore a 18 anni
Chiusi dentro casa, senza la possibilità di frequentare amici e parenti, molti hanno ‘affogato’ la loro solitudine nell’alcol: il consumo di bevande alcoliche, infatti, è aumentato durante la pandemia. Tuttavia, nonostante le abitudini sociali siano tornate già da un paio di anni ad essere quelle di sempre, l’uso di alcol ha continuato a mantenersi elevato anche dopo la fine della pandemia. Il fenomeno è stato studiato dai ricercatori dall’Università della California del Sud e della Thomas Jefferson University di Filadelfia. Gli studiosi hanno evidenziano un preoccupante e persistente problema di salute pubblica, suggerendo la necessità di cambiamenti nelle politiche sanitarie e interventi mirati nel settore sanitario.
I risultati sono stati pubblicati sugli Annals of Internal Medicine. I ricercatori hanno analizzato i dati del National Health Interview Survey (NHIS) del 2020 e del 2022 per verificare se l’aumento del consumo di alcol osservato durante la pandemia (2020 rispetto al 2018) sia rimasto stabile dopo la pandemia. L’indagine ha raccolto informazioni sul consumo di alcol, oltre a dati demografici, socioeconomici e sanitari, da oltre 24mila adulti di età pari o superiore a 18 anni. Gli adulti sono stati classificati in base all’uso di alcol (consumo di qualsiasi quantità di alcol o consumo eccessivo) nell’arco di un anno. I ricercatori hanno calcolato i tassi di prevalenza di entrambe le misure di consumo di alcol e hanno riscontrato un aumento del consumo di alcol (sia qualsiasi livello di consumo, sia del consumo pesante) nel 2020 e nel 2022.
I ricercatori hanno identificato lo stress derivante dalla pandemia e le difficoltà di accesso ai servizi medici come possibili cause di questo incremento persistente nel consumo di alcol. Poiché l’alcol rappresenta una delle principali cause di morbilità e mortalità negli Stati Uniti, i ricercatori sottolineano che questo studio evidenzia una questione critica di salute pubblica legata alla pandemia, richiedendo interventi clinici, comunitari e politici per mitigare le potenziali conseguenze. Sebbene lo studio abbia incluso solo adulti non militari e non istituzionalizzati, escludendo popolazioni che potrebbero essere più vulnerabili a un uso dannoso di alcol, i risultati suggeriscono la necessità di sensibilizzare ulteriormente sul consumo di alcol correlato alla pandemia.
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