Salute 3 Dicembre 2024 17:51

Alcol e giovani, Commissione Infanzia: “Le ragazze bevono più dei maschi”

Presentata l’indagine conoscitiva della Commissione per l’infanzia e l’adolescenza: nella fascia di età 11-17 anni il 16,5% ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno, il 3,4% ha l’abitudine consolidata e rischiosa al binge drinking e/o al consumo fuori pasto, mentre il 13,1% ha un consumo più occasionale

Alcol e giovani, Commissione Infanzia: “Le ragazze bevono più dei maschi”

Quasi sette adolescenti su 10, il 69%, hanno fatto uso di alcol durante il 2023. Le intossicazioni e il ‘binge drinking’, ovvero il consumo di cinque o più bevande alcoliche consecutivamente, riguardano rispettivamente il 13% e il 25% dei ragazzini al di sotto dei 18 anni. La realtà è stata fotografata da un’indagine conoscitiva della Commissione per l’infanzia e l’adolescenza, sottolineando anche una novità come il sorpasso di genere in tema di abusi alcolemici. Mentre, infatti, in passato l’utilizzo di alcol è stato inquadrato come un comportamento tipicamente maschile, nel 2023 sono state soprattutto le ragazze ad aver consumato in eccesso bevande alcoliche. Nella fascia di età 11-17 anni il 16,5% ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno, il 3,4% ha l’abitudine consolidata e rischiosa al binge drinking e/o al consumo fuori pasto, mentre il 13,1% ha un consumo più occasionale.

Il consumo si sostanze psicoattive illegali

“I dati contenuti nell’ultima relazione al Parlamento del Dipartimento politiche antidroga – si legge nel documento conclusivo dell’indagine conoscitiva – confermano la crescita del consumo di sostanze psicoattive nel 2023 tra i giovani tra i 15 e i 19 anni rispetto all’anno precedente: quasi 960mila ragazzi, pari al 39% della popolazione studentesca, riferiscono di aver consumato una sostanza psicoattiva illegale almeno una volta nella vita e oltre 680mila (28%) nel corso dell’ultimo anno”. La cannabis rimane la sostanza più usata dai giovani. Insieme all’aumento dei consumi, si osserva anche quello del coinvolgimento dei minorenni nell’ambito della produzione, del traffico e della detenzione illecita di sostanze stupefacenti: il numero di minorenni denunciati per reati droga correlati ha registrato un aumento del 10%, rispetto al 2022. Preoccupante risulta inoltre l’andamento del consumo di alcol: nel 2023, il 3,4% degli studenti ha fatto ‘binge drinking’, consumando ciqnue o più bevande alcoliche consecutivamente o fuori pasto; mentre il 13,1% ha dichiarato un consumo occasionale.

Le conseguenze del degrado urbano

I fatti di cronaca di Caivano, zona a nord di Napoli caratterizzata da una diffusa criminalità, anche minorile, hanno riproposto all’attenzione delle istituzioni la necessità di intervenire in modo incisivo sul fenomeno del degrado urbano che si manifesta in particolare nelle periferie. La Commissione infanzia e adolescenza ha analizzato, in particolare, il contesto del degrado urbano dal punto di vista delle conseguenze sulla condizione dei minori. “I ragazzi e gli adolescenti che vivono in queste aree gravemente degradate – sottolinea – sono esposti a rischi in misura molto maggiore e spesso si trovano costretti a fornire manovalanza a basso costo alla criminalità organizzata. Sono soprattutto i giovani provenienti da famiglie disagiate, e/o immigrate, che abbandonano lo studio per lavorare o per seguire le bande giovanili”.

I reati

“C’è grande allarme sui reati dei minori e delle bande giovanili, sul consumo di alcol e di stupefacenti e sulle altre dipendenze patologiche non meno gravi come ad esempio quelle dal web, tra cui il gioco online, ma anche le dipendenze di natura psicologica da altre persone. Nel 2023 circa il 40% degli studenti minorenni ha partecipato a risse, mentre il 14% ha preso parte a episodi di violenza collettiva, il 6% ha danneggiato di proposito beni pubblici o privati, percentuale che equivale rispettivamente al 7,6% e al 4,2%, se si considera chi lo ha fatto dopo aver bevuto alcol o dopo aver assunto sostanze”, riporta il Report. Vi è, poi, una percentuale di studenti che già in questa fascia di età ha avuto problemi con le forze dell’ordine o si è reso protagonista di gravi aggressioni fisiche, tanto da richiedere l’intervento di un medico: l’8,1% nel primo caso e il 6,5% nel secondo. Nel mondo digitale, nello stesso anno, il 30% dei minorenni è stato attivamente coinvolto in atti di cyberbullismo, anche senza partecipazione attiva, il 10% circa ha assistito a una scena di violenza filmata da altri con il cellulare, mentre il 2% ha riferito di averla filmata direttamente.

 

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