«Lavoriamo per togliere quel pessimismo cosmico che c’è intorno al tumore del pancreas» sottolinea Pietro Rivizzigno, Presidente dell’Associazione Codice Viola. Un video del trio comico lancia una campagna di raccolta fondi per la ricerca indipendente
In occasione della giornata mondiale del tumore al pancreas, in programma il 21 novembre, Codice Viola, associazione impegnata a migliorare la qualità della vita dei malati, ha presentato il video realizzato dal trio Aldo Giovanni e Giacomo per sostenere una campagna di raccolta fondi per la ricerca indipendente. Obiettivo trovare nuovi percorsi di cura per questo tumore destinato a diventare, nei prossimi dieci anni, la seconda causa di morte per cancro.
«La guarigione è un insieme di situazioni – ammette Giovanni Storti del Trio Aldo Giovanni e Giacomo – tenacia, le persone che ti stanno al fianco, la fortuna nelle cure, la fortuna in senso lato e un po’ di follia. Il sorriso stimola la guarigione, Patch Adams diceva: la migliore cura è l’amore, riferiamoci a lui».
«Non vogliamo parlare di questa malattia in termini melanconici, ma leggeri e positivi – rimarca Pietro Rivizzigno, Presidente dell’Associazione Codice Viola – L’aspetto psicologico è uno dei più importanti. C’è uno studio secondo cui il bisogno meno soddisfatto oggi è proprio quello psicologico e noi cerchiamo di essere di aiuto. Il nostro è un supporto a livello di comunità, corroborato da informazioni scientifiche che cercano di trasmettere tranquillità per togliere quel pessimismo cosmico che c’è intorno al tumore del pancreas».
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Qual è il messaggio che possiamo dare?
«Si sta andando avanti nella cura del tumore del pancreas, più lentamente di quanto si vorrebbe, ma l’aspettativa è che prima o poi ci sia qualche elemento di novità sulla base di tutti gli studi in corso affinché per il tumore del pancreas si possa avere quel miglioramento significativo nella sopravvivenza generale della malattia».
La speranza oggi arriva da una nuova combinazione di quattro farmaci chiamata PAXG, approvata da AIFA che permette un miglioramento significativo della sopravvivenza (62% ad un anno e 24% a 2 anni).
«A livello italiano dovremmo essere più consapevoli della qualità della nostra ricerca clinica, delle cure oncologiche e delle cure chirurgiche. Abbiamo medici di qualità internazionale – lancia un appello il presidente di Codice Viola – se semplicemente riuscissimo a fare sistema, i pazienti avrebbero tantissimi benefici».