Dal CEINGE di Napoli in collaborazione con l’Università di Milano e l’Humanitas, lo studio sull’alimento che difende i bambini da infezioni ed allergie attraverso una positiva modulazione del microbioma intestinale e del sistema immunitario
In Italia sempre più bambini nascono con un parto cesareo (si è passati dall’ 11% nel 1980 al 34% nel 2016), una pratica che in molti casi si associa a un difficoltoso o mancato avvio dell’allattamento al seno. Eppure, i benefici della nascita attraverso un parto naturale e del latte materno per un bambino sono ben noti. Tra tutti, una modulazione efficace del microbioma intestinale (i miliardi di batteri che colonizzano il nostro intestino e che influenzano molteplici funzioni del nostro organismo, in particolare quelle del sistema immunitario), in grado di proteggerlo efficacemente da infezioni, patologie autoimmuni e allergie. I bambini che nascono con taglio cesareo e che non riescono a ricevere l’allattamento al seno presentano alterazioni del microbioma intestinale che facilitano la comparsa di queste patologie.
Una scoperta in grado di contrastare efficacemente gli effetti di questo squilibrio proviene dagli studi effettuati dai ricercatori del CEINGE-Biotecnologie Avanzate di Napoli, guidati da Roberto Berni Canani, uno dei massimi esperti nel campo della gastroenterologia e nutrizione pediatrica, in collaborazione con i ricercatori dell’Università di Milano e dell’Humanitas. Si tratta di una formula per lattanti fermentata con uno speciale probiotico di origine umana, il Lactobacillus paracasei CBA L74, e può essere un alleato contro le infezioni e le patologie allergiche ed autoimmunitarie.
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Lo studio, in cui sono stati comparati neonati allattati al seno e neonati nutriti con la nuova formula, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Nature Communications. Ne abbiamo parlato proprio con il professor Berni Canani, responsabile del Laboratorio di Immunonutrizione del CEINGE-Biotecnologie Avanzate di Napoli e professore di Pediatria presso il Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali dell’Università Federico II di Napoli.
«Fermo restando l’importanza di promuovere il più possibile il parto naturale e l’allattamento al seno, una delle sfide principali per la pediatria attuale, e non solo, è cercare di compensare con strategie efficaci gli squilibri a carico del microbioma intestinale indotti, appunto, dal parto operativo e dall’assenza di latte materno- spiega il professore -. Una di queste – prosegue – è stata la messa a punto di un prodotto innovativo ottenuto dalla fermentazione del latte vaccino con un probiotico di origine umana, il Lactobacillus paracasei CBA L74. Si tratta di un batterio che abbiamo individuato nel microbioma di bambini sani, con un’alta capacità di fermentare i nutrienti, soprattutto il latte vaccino. Dalla fermentazione del latte vaccino – aggiunge Berni Canani – con questo batterio si ottiene questo alimento funzionale in grado di modulare positivamente il microbioma intestinale e il sistema immunitario del bambino».
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Il latte formulato, quindi, può essere integrato con questo prodotto che non ne altera le proprietà nutritive né lo stato liquido. «Abbiamo inoltre dimostrato – conclude il professore – attraverso alcuni trial effettuati nel nostro Paese negli ultimi anni, che l’assunzione di tale prodotto fermentato non solo nel lattante ma anche nel bambino in età scolare, quindi nella fascia 1-4 anni, aiuta a prevenire le infezioni, sia a livello intestinale che respiratorio».
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