Il caso del bambino morto a Catania perché troppo piccolo per essere vaccinato ha riacceso i riflettori sull’importanza dell’immunità di gregge per tutelare la salute pubblica. L’OMCeO Catania sottolinea: «Su vaccini necessaria sinergia tra formazione medica e corretta informazione ai cittadini»
Il drammatico caso del bimbo morto di morbillo a Catania poiché troppo piccolo per essere vaccinato ha riacceso i riflettori sull’importanza dell’immunità di gregge per tutelare i più deboli, e in generale sul ruolo fondamentale della corretta informazione in ambito vaccinale. L’OMCeO di Catania, da sempre in prima linea per diffondere la necessaria cultura sui vaccini, sottolinea l’importanza di essere presenti sul web per rivolgersi direttamente alla cittadinanza: «Ben prima della cosiddetta ‘emergenza morbillo’ – spiega il dottor Nino Rizzo, consigliere dell’OMCeO di Catania e Direttore del bollettino dell’Ordine “Catania medica” – ci siamo spesi tantissimo con interviste, notizie e approfondimenti che ovviamente hanno sempre avuto come comune denominatore l’assoluta e imprescindibile necessità che si rispetti in pieno il calendario vaccinale stilato dal Ministero della Salute».
«Come Ordine – continua il dottor Rizzo – abbiamo sempre cercato di realizzare una sinergia tra la formazione dei medici sui vaccini, che ovviamente è un caposaldo fondamentale, insieme all’informazione ai cittadini. Per questo – conclude Rizzo – abbiamo trasformato il nostro vecchio bollettino cartaceo di informazione destinato ai medici “Catania Medica”, in un vero e proprio portale web di informazione sanitaria con cui ci rivolgiamo a tutta la cittadinanza, e quindi siamo in grado di fornire un’informazione che a noi piace definire ‘certificata’».
La corretta informazione sul web in materia di vaccini è, infatti, un altro tema di scottante attualità, soprattutto per i più giovani. Secondo il Censis, a più della metà degli utenti di internet è capitato di dare credito a fake news circolate in rete. Se per tre quarti degli italiani (77,8%) si tratta di un fenomeno pericoloso, con notizie create ad arte per inquinare il dibattito pubblico e che favoriscono il populismo, i giovani invece danno meno peso a queste valutazioni. Il 44,6% dei ragazzi ritiene, infatti, che l’allarme sulle fake news sia sollevato dalle vecchie élite, come i giornalisti, che a causa del web hanno perso potere.
Ciò ha inevitabili ripercussioni anche sull’informazione medico-scientifica, e rende i giovani facili prede della disinformazione, soprattutto in materia di vaccini. Ma come riconoscere le bufale che circolano sul web, e cosa chiedersi quando ci si imbatte in un sito che tratta il delicato tema delle vaccinazioni? A questo scopo, il provider ECM 2506 Sanità in-Formazione e il dottor Giuseppe Mele, Presidente SIMPe (Società Italiana Medici Pediatri) in collaborazione con Consulcesi Club, lanciano una guida pensata proprio per gli adolescenti attraverso il corso FAD (Formazione a Distanza) “Adolescenti: vaccinazioni e rivaccinazioni”. Parallelamente, Consulcesi Club promuove una campagna social di sensibilizzazione, curata dall’agenzia di comunicazione Docta, #condividiresponsabilmente.
LEGGI LA GUIDA PER RICONOSCERE LA DISINFORMAZIONE