Salute 23 Ottobre 2024 09:17

Allattamento al seno, Sin e Sip: “Sicuro anche in caso di patologia mammaria”

Le due Società Scientifiche, con il supporto di altre Enti, Associazioni e Federazioni, hanno redatto un Position Statement che fa chiarezza su compatibilità e sicurezza dell’allattamento con le principali patologie mammarie, rivisitando convinzioni superate, alla luce delle più aggiornate evidenze scientifiche

Allattamento al seno, Sin e Sip: “Sicuro anche in caso di patologia mammaria”

“L’allattamento, oltre che un atto di nutrizione, può anche essere definito come una scelta di salute, ovvero uno tra i comportamenti di prevenzione più importanti per la salute fisica e mentale della donna e del suo bambino, con ricadute a breve, medio e lungo termine” (Davanzo 2015; ACOG 2018; Meek & Noble 2022). È partendo da questo presupposto che la Società Italiana di Neonatologia (Sin) e la Società Italiana di Pediatria (Sip) hanno redatto un Position Statement per sostenere la sicurezza dell’allattamento al seno anche in caso di patologia mammaria. Il documento, di oltre 60 pagine e condiviso da 20 enti, fa chiarezza su compatibilità e sicurezza dell’allattamento con le principali patologie mammarie, rivisitando convinzioni superate, alla luce delle più aggiornate evidenze scientifiche.

A chi è destinato il documento

Destinato ai professionisti della sanità, il Position Statement ha l’obiettivo di chiarire il grado di compatibilità dell’allattamento con le più comuni patologie del seno e con l’approccio diagnostico-terapeutico in senologia. Si tratta di un progetto editoriale originale condotto con la collaborazione di specialisti di settore, come chirurghi, radiologi, oncologi, ostetriche/i, ostetrici-ginecologi, pediatri, neonatologi, anestesisti, psicologi, tossicologi ed esperti di lattazione. Secondo i pediatri, pur in presenza di condizioni cliniche che in varia misura ostacolano l’allattamento, la mastite o l’ascesso mammario, così come un pregresso cancro al seno o una  mastoplastica, non controindicano l’allattamento. Allo stesso modo, la donna non deve smettere di allattare per sottoporsi ad accertamenti diagnostici. Anche l’agobiopsia, come confermato dagli specialisti, è compatibile con l’allattamento.

Gli effetti benefici dell’allattamento

“Bisogna comprendere gli obiettivi e i desideri propri della singola famiglia e fornire adeguato pieno sostegno, con riservatezza e rispetto delle decisioni prese consapevolmente ed in autonomia – si legge nel Documento -. Nell’ambito dei molteplici effetti benefici dell’allattamento, una menzione particolare spetta all’effetto antagonista della depressione postpartum (WHO 2022; Ministero della Salute 2023a), spesso associata a molte delle condizioni di patologia mammaria in corso di lattazione (Shen 2023), incluso lo stato di breast cancer survivors (Gorman 2010). Esiste infatti una plausibilità biologica dell’effetto positivo dell’allattamento nel modulare il disagio mentale, che si basa sull’effetto neuro-biologico degli ormoni della lattazione (ossitocina e prolattina), che facilitano il legame con il proprio bambino (bonding). Queste considerazioni inducono quindi a sostenere con convinzione l’allattamento”, sottolineano gli esperti.

Il supporto degli operatori sanitari

Alla luce di ciò, è compito degli operatori sanitari supportare le donne ad allattare il proprio bambino anche in caso di patologia della  mammella. “Se nelle patologie mammarie si valuta attentamente il rapporto rischi-benefici, quasi sempre è possibile incoraggiare senza incertezze l’allattamento di una madre che sia adeguatamente informata e naturalmente motivata ad avviare o a non interrompere l’allattamento – commentano gli esperti Sin e Sip -. In particolare, le indagini strumentali al seno di tipo radiologico, ecografico e le risonanze nucleari (anche con mezzo  di contrasto) sono assolutamente compatibili con l’allattamento e correttamente interpretabili, anche se la mammella è in fase di lattazione”.

Sintesi del Position Statement

  • Il dolore alla poppata non va inteso come normale. Ne va capita e rimossa la causa. Merita comunque un adeguato trattamento analgesico per evitare l’interruzione dell’allattamento.
  • Prima di penalizzare pregiudizialmente l’allattamento, in tutte le patologie mammarie va attentamente valutato il rapporto rischi/benefici, che quasi sempre consentirà di incoraggiare senza incertezze l’allattamento di una madre che sia adeguatamente informata e motivata ad avviare o a non interrompere l’allattamento.
  • Le indagini radiologiche del seno (ecografia, mammografia, mammografia con mezzo di contrasto, TAC, tomosintesi, risonanza magnetica senza o con m.d.c) sono compatibili con l’allattamento ed interpretabili anche se la mammella è in fase di lattazione; può essere utile drenare la mammella prima dell’indagine strumentale.
  • La donna non deve smettere di allattare per sottoporsi ad accertamenti diagnostici, che non vanno in alcun modo procrastinati, per non ritardare la diagnosi di un eventuale cancro del seno.
  • Anche l’agobiopsia è compatibile con l’allattamento.
  • La linfoscintigrafia per la ricerca del linfonodo sentinella implica solo una transitoria sospensione dell’allattamento, che può essere ripreso dopo il tempo strettamente necessario all’eliminazione del radionuclide (24 h).
  • La mastite, l’ascesso (anche quando siano necessari un agoaspirato o un drenaggio), un pregresso cancro mammario (anche accompagnato da radioterapia) o una mastoplastica (additiva, riduttiva o ricostruttiva), pur rappresentando condizioni cliniche che in varia misura ostacolano l’allattamento, non sono controindicazioni ad allattare. Col supporto di operatori sanitari competenti l’allattamento può essere mantenuto dalla mammella affetta e comunque va mantenuto dalla mammella controlaterale. pag. 49 Position Statement 2024 sulla Patologia della Mammella e Lattazione.
  • I farmaci elencati nel presente documento e comunemente utilizzati per il trattamento delle patologie mammarie, possono essere assunti dalla donna che allatta. L’eventuale ricorso ad altri farmaci non considerati nel presente documento, va valutato facendo riferimento a fonti bibliografiche autorevoli come i website di LactMed o di e-Lactancia.
  • Il contenuto delle suddette indicazioni deve diventar patrimonio conoscitivo degli operatori del servizio sanitario nazionale e va inserito nei percorsi formativi universitari e in service delle professioni sanitarie.

Il Gruppo di lavoro

Al Gruppo di lavoro promosso e coordinato da Riccardo Davanzo, presidente della Commissione allattamento della Società Italiana di Neonatologia Comasin, hanno partecipato anche: Andos  onlus nazionale (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno),  Anisc (Associazione Nazionale Italiana Senologi Chirurghi), Aogoi (Associazione Ostetrici-Ginecologi Ospedalieri Italiani), Associazioni e Ong per l’Allattamento Materno, Centro Antiveleni-Bergamo, Comitato Italiano per l’Unicef, Esra  (European Society of Regional Anaesthesia & Pain Therapy), Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), Fimp (Federazione Italiana Medici Pediatri), Fnopi (Federazione  Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche), Fnopo  (Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di  Ostetrica), Ieo (Istituto Europeo di Oncologia IRCCS), Sicpre (Società Italiana di Chirurgia Plastica,  Ricostruttiva-rigenerativa ed Estetica), Sigo (Società Italiana  di Ginecologia ed Ostetricia), Sipo (Società Italiana di  Psico-Oncologia) e Sirm (Società Italiana di Radiologia Medica ed Interventistica).

 

 

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