Salute 30 Ottobre 2023 15:27

Allergie in aumento ma solo il 2% degli italiani si vaccina

Di Gioacchino (Siaaic): “L’immunoterapia specifica è una terapia desensibilizzante che può davvero cambiare il decorso della malattia. Consiste in dosi progressivamente crescenti dell’allergene verso cui il paziente è sensibilizzato. In tal modo si sviluppa una attiva tolleranza immunitaria, con produzione di anticorpi protettivi verso lo stesso allergene”

Allergie in aumento ma solo il 2% degli italiani si vaccina

“Il problema sanitario delle allergie è ‘banalizzato’. È ora che diventi una priorità  nell’agenda politica”. È questa la richiesta avanzata dagli specialisti di categoria in occasione del congresso della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (Siaaic) a Bologna. In Italia l’immunoterapia specifica, ovvero il vaccino per le persone allergiche è una chimera per milioni di pazienti: ne usufruisce solo il 2% dei pazienti, soprattutto perché in varie Regioni è un farmaco non rimborsabile. Eppure, le linee guida internazionali considerano l’immunoterapia specifica come la migliore terapia per un allergico su due, sia per le allergie respiratorie sia per quelle alle punture d’insetto.

L’immunoterapia specifica che cos’è

L’immunoterapia specifica, infatti, è l’unico trattamento in grado di fermare l’escalation di sintomi  infiammatori che porta all’asma, una condizione che nel nostro Paese, nei casi più gravi, causa quasi 300 vittime ogni anno. Si tratta di “una terapia desensibilizzante che può davvero cambiare il decorso della malattia – spiega Mario Di Gioacchino, presidente Siaaic -. Consiste in dosi progressivamente crescenti dell’allergene verso cui il paziente è sensibilizzato. In tal modo si sviluppa una attiva tolleranza immunitaria, con produzione di anticorpi protettivi verso lo stesso allergene. Tale effetto si mantiene per molti anni dopo la sospensione del trattamento che dura tre-quattro anni”.

I numeri delle allergie

La diffusione delle allergie è in continuo aumento. Secondo l’Oms sono circa 350 milioni le persone al mondo che soffrono di allergie respiratorie. Sono più di mille globalmente i morti al giorno per asma, circa 300 l’anno in Italia, molti dei quali evitabili se i pazienti fossero trattati nella maniera efficace. La previsione è che entro il 2050 quasi la metà della popolazione soffrirà di qualche forma di allergia, complici il  cambiamento climatico e l’inquinamento. Nel nostro Paese circa il 10% degli under 14 soffre di asma e l’80% di questi è allergico. I costi diretti dell’asma rappresentano l’1-2% della spesa sanitaria italiana.

Allergie e Lea

Oggi l’impiego del vaccino è fortemente limitato soprattutto dai costi, perché nella maggior parte delle Regioni ( tutto il Centro Sud) questo trattamento è a totale carico dei pazienti, con una spesa di 500/600 euro l’anno. Pesano anche la scarsa conoscenza delle malattie allergiche e la mancanza di un’adeguata rete di assistenza. “Certamente il problema dei costi, nelle Regioni nelle quali questo trattamento è  a totale carico dei pazienti, rappresenta una forte limitazione – aggiunge Di Gioacchino -. Esiste una situazione a macchia di leopardo a causa della mancanza di una legislazione che regoli la rimborsabilità in modo uniforme. La decisione se erogare e in che misura i vaccini dipende dalle singole Regioni, con un’inaccettabile difformità di trattamento di una malattia cronica la cui cura dovrebbe essere inserita invece nei Lea”.

Patologia in aumento

Inoltre, sebbene le malattie allergiche colpiscano ormai il 20% della popolazione e siano in continuo aumento, determinando un grande carico assistenziale, “l’assistenza allergologica è fortemente  ridimensionata ovunque”, sottolinea l’esperto.  Le società scientifiche di settore chiedono dunque che le allergie trovino un posto nell’agenda di governo: “Auspichiamo che la Missione 6 del Pnrr riservi peculiare attenzione al ruolo dello specialista in Allergologia, considerando una grave mancanza che la figura dell’allergologo non venga mai compresa tra i professionisti chiamati a fornire assistenza nelle case della comunità – sottolinea il presidente Siaaic -. Sollecitiamo poi l’inserimento dei vaccini tra i trattamenti autorizzati da Aifa come unica terapia in grado di modificare la storia naturale delle allergie e – conclude – l’implementazione di una rete nazionale per il monitoraggio di pollini allergenici e spore fungine”.

 

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