Il primario di Pediatria: «Necessario infondere ottimismo. Momenti come quello regalato dalla onlus Supereroi Acrobati sono fondamentali nel percorso di guarigione»
Contro il Covid-19 per i bambini serve una doppia protezione. Non solo dalla malattia, ma anche dai risvolti psicologici negativi che l’isolamento genera. Lo sostiene il dottor Giuseppe Banderali, direttore del reparto di Pediatria dell’ospedale San Paolo di Milano.
«I bambini recepiscono molto più di quanto noi pensiamo – afferma Banderali – però metabolizzano, sono plastici e sono bravi a rispettare le regole perché sono abituati a seguirle a scuola. Tanto è vero che quando visito i piccoli degenti fanno fatica ad abbassare la mascherina anche se devono mostrarmi la gola. Il bambino non vive di tanti meccanismi psicologici che lo legano al passato, si adatta ai cambiamenti, ma va protetto. Se vede intorno a sé un ambiente carico di pessimismo, un dramma o una tragedia, o recepisce negatività, per un effetto osmotico se ne permea e può avere ripercussioni sul carattere».
EdiliziAcrobatica, quando i tecnici diventano supereroi
Proprio qualche giorno fa l’ospedale meneghino è stato visitato dai supereroi: Capitan America, Spiderman, Ironman e Hulk si sono infatti calati dal tetto dell’ospedale per salutare dalle finestre dei reparti i piccoli pazienti. Sono i manager e i tecnici di EdiliziAcrobatica, che nelle giornate di riposo indossano i panni dei supereroi per dare coraggio e ottimismo non solo ai bambini ricoverati, ma anche a genitori, medici, infermieri, insegnanti e volontari.
«L’idea molto bella è nata grazie ai contatti dell’ufficio comunicazione con l’associazione Supereroi acrobatici. Quando i bambini hanno visto i loro eroi calarsi dal tetto dell’ospedale, capitanati dall’uomo ragno, si sono illuminati di stupore, di meraviglia, di gioia, di contentezza e di positività. Una reazione straordinaria che ci fa capire sempre più come queste fasce di popolazione vadano protette e tutelare l’infanzia sia un dovere di tutti, ma con una carica di ottimismo», conclude Banderali.
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