di Cesare Buquicchio | Si intitola “Chi ci curerà” il libro firmato dalla giornalista Rosanna Magnano e dal medico e divulgatore Paolo Nucci, in edicola dal’11 febbraio edito dal Sole24Ore
“Universalità, uguaglianza ed equità delle cure sono concetti di destra o di sinistra? La salute della popolazione italiana nella sua interezza è una risorsa o un costo ormai insostenibile? Il “nostro” Servizio sanitario nazionale, con le sue liste d’attesa mostruose e le sue mille imperfezioni, con le eccellenze che il mondo ci invidia, con un pediatra per ogni bambino, anche per il figlio di immigrati irregolari, con un pronto soccorso che salva la vita a chiunque si presenti a prescindere dalla dichiarazione dei redditi, dalla nazionalità e dalla fedina penale, che non controlla se una polizza assicurativa copre le spese del paziente prima di disporre un intervento. Questa cosa incredibile che l’Italia si ritrova… va riformata, cambiata, buttata via, sostituita da un sistema più selettivo, per censo, per pochi, per chi può?”.
Sono queste solo alcune delle mille domande che Rosanna Magnano, attenta e curiosa giornalista del Sole24Ore, da sempre immersa nel mare della sanità italiana, si fa nel libro in edicola dal’11 febbraio, e presto anche in libreria, insieme a Paolo Nucci, medico oculista, professore e divulgatore d’eccellenza. Nel loro camminare domandando nei tanti pregi e difetti della nostra sanità incontrano personaggi di spicco come l’ex ministro dell’università, Maria Cristina Messa, che ragiona con loro sul valore della “ricerca parola chiave delle cure pubbliche”, oppure Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, o ancora, il grande esperto di salute mentale Fabrizio Starace, che apre scenari decisivi su uno dei grandi temi del nostro presente che allarga, o dovrebbe allargare, ogni nostro approccio al concetto di salute universale coinvolgendo i temi dell’equità e della giustizia sociale.
Il viaggio inizia dall’articolo 32 della Costituzione e passa dai tagli degli anni ’80 e ’90, dalla “regionalizzazione” della sanità e dalla conseguente mobilità dei pazienti da un territorio all’altro, dal rapporto sempre delicato tra politica e autonomia, dall’importanza di puntare sulla formazione, fino all’attualissimo tema della carenza di medici, specialisti e professionisti sanitari che ci affligge oggi. È un viaggio ricco di dati, spunti e qualche provocazione che fa riflettere. La pandemia di Covid-19 ha fatto capire a tutti l’importanza del nostro SSN, questo libro ci fa comprendere quale potrebbe essere il suo futuro.