Dall’Associazione degli autisti soccorritori italiani (Aasi) una lettera aperta indirizzata a tutte le associazioni di amministratori di condominio
Citofoni che non funzionano, targhette con nominativi cancellati, sbiaditi o addirittura inesistenti e impianti poco illuminati possono mettere a rischio la vita di una persona. È questa, in sintesi, la denuncia-appello lanciata dall’Associazione degli autisti soccorritori italiani (Aasi), attraverso una lettera aperta indirizzata a tutte le associazioni di amministratori di condominio e, per conoscenza, al ministero della Salute.
L’obiettivo è sensibilizzarli sul tema che «potrà sembrare di poco conto – si legge nel documento – ma che nel nostro lavoro ci fa perdere minuti preziosi e con essi anche la vita delle persone che soccorriamo». Nella lettera firmata dal presidente dell’associazione, Stefano Casabianca, racconta come «molte volte gli equipaggi delle ambulanze del servizio d’emergenza sanitaria trovano citofoni non funzionanti e con i nominativi cancellati o sbiaditi che rendono difficile l’individuazione dei richiedenti aiuto che in molti casi sono in pericolo di vita».
«Se si citofona e il citofono è guasto l’ambulanza dove va? – chiedono il presidente dell’Aasi- . Se il nome manca dal citofono l’ambulanza dove va? Si immagini un grande condominio nelle ore notturne, senza portiere e con molti uffici chiusi, l’ambulanza dove va?», invita a riflettere Casabianca. Per questo gli autisti di ambulanze chiedono agli amministratori di condominio «di voler inviare una nota a tutti i vostri associati per sensibilizzarli su questo tema e per portare in sede di assemblea condominiale questo punto, apparentemente di scarsa importanza, ma dal punto di vista della sicurezza importantissimo».
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