Salute 4 Marzo 2021 14:39

Ancona assediata dal Covid, la testimonianza di un medico: «Pazienti più giovani e malattia più aggressiva. Attesa di 3-4 giorni in PS»

Daniele Fumelli lavora all’ospedale Torrette di Ancona e descrive una situazione preoccupante: «È come la prima ondata. Gran parte dei ricoveri sono sotto i 70 anni, abbiamo complicanze a 50 anni, intubati a 35 anni». Variante inglese riscontrata nel 58% dei campioni, scuole chiuse e città semi-deserta

Ancona assediata dal Covid, la testimonianza di un medico: «Pazienti più giovani e malattia più aggressiva. Attesa di 3-4 giorni in PS»

La Mole Vanvitelliana di Ancona, l’ex lazzaretto circondato dalle acque del mare, sembra oggi quasi un’isola felice perché staccata da quella terraferma dove il Covid imperversa da settimane.

Il capoluogo delle Marche è oggi una “città fantasma”, come titolano alcuni giornali locali: tra il 24 febbraio e ieri sono stati in tutto 2.363 i nuovi contagi nella provincia anconetana, con il dato record di oltre 400 casi ogni centomila abitanti, destinato inesorabilmente ad aumentare. Il trend è in aumento in tutta la regione Marche: 919 casi nelle ultime 24 ore con i dati della vicina provincia di Macerata in netto peggioramento. La Regione ha sforato anche il tetto del 30% dei posti occupati in terapia intensiva.

«Siamo nella terza ondata»

La terza ondata è colpa, con buona probabilità, della variante inglese che è stata intercettata in circa il 58% dei campioni di tamponi arrivati all’istituto di virologia dell’ospedale regionale di Torrette. Il nosocomio anconetano è il ‘sismografo’ di questa terza ondata che ormai è una realtà in atto: il Pronto soccorso è preso d’assalto e si prova a resistere con continue riorganizzazioni.

«Questa terza ondata è molto peggio della seconda, siamo ai livelli della prima. Abbiamo 20-25 persone in media che aspettano in Pronto soccorso fino a 3-4 giorni per essere ricoverate. Molti vengono tamponati e mandati a casa. Si cerca di dare una sorta di precedenza, di fare le terapie a casa con l’ossigeno, le eparine, gli antibiotici, il cortisone sperando che quelli che stanno meglio possano migliorare standosene a casa» racconta a Sanità Informazione Daniele Fumelli, Vice Segretario Anaao Marche e medico dell’Ospedale Torrette: pur lavorando in un altro reparto, svolge attività di ausilio aggiuntivo nell’area semi intensiva dedicata al Covid.

«Vado a fare delle notti in area Covid perché il carico di lavoro è aumentato tantissimo e ha sovraccaricato la struttura negli ultimi 20 giorni come non lo era più da tanto tempo», spiega ancora Fumelli che a marzo è stato colpito dal coronavirus e da allora ha continuato a donare il plasma iperimmune.

Pazienti sempre più giovani e in gravi condizioni

A preoccupare, però, non è solo l’aumento dei contagi: il virus sembra ora più aggressivo e sembra prediligere persone più giovani. «I pazienti sono cambiati – continua Fumelli -. Sono in media più giovani con una più marcata aggressività della malattia. Fino a Natale c’erano soprattutto persone anziane e tutto sommato i posti erano sufficienti, adesso non lo sono più. Prima gli under 70 davano, per la maggior parte, pochi problemi. Adesso gran parte dei ricoveri sono sotto i 70 anni, abbiamo complicanze a 50 anni, intubati a 35 anni. Non che prima non ci fossero, ma adesso sono parte cospicua dei pazienti e sono più gravi».

Fermare questa ‘valanga’ che sta travolgendo Ancona e le Marche e che potrebbe estendersi a tutto il territorio nazionale sembra maledettamente complicato. Per i sanitari, si tratta di affrontare ancora una situazione difficile e dopo un anno diventa sempre più complicato trovare le energie: «Sicuramente c’è da fare un cambio di passo, di atteggiamento, di attenzione, dedicare personale, soldi, risorse a questa emergenza perché sennò la portiamo avanti troppo – continua Fumelli -. Serve un appello alla responsabilità rivolto alla popolazione: non tutti hanno capito che i rischi stanno aumentando piuttosto che diminuire».

La speranza dei vaccini

La speranza sono i vaccini: ieri la Regione Marche ha iniziato a vaccinare il personale delle forze dell’Ordine mentre procede con i docenti e gli over 80. Una corsa contro il tempo che al momento vede il virus in vantaggio.

«Ho avuto il Covid all’inizio dell’anno scorso ma vedo che i vaccini stanno facendo dei titoli anticorpali anche maggiori, per cui mi sento di dire che il vaccino darà una mano a proteggere la popolazione. Io stesso farò il richiamo la settimana prossima» continua il medico marchigiano.

Il ruolo delle scuole e del porto

Ancona è già zona rossa da due giorni ma è probabile che questa non sarà una misura di breve durata. Le scuole sono chiuse in città, ma quello ora sembra essere il minore dei problemi.

«Ad Ancona ci sono vari focolai, a partire dalle scuole riaperte – spiega Fumelli -. Ai ragazzi si può chiedere attenzione ma non si può pretendere un rigore totale. L’altra osservazione che si può fare è la presenza del porto che è una zona franca per cui si può attraversare la dogana a piedi e lì avere dei bar aperti, un elemento discorde rispetto al rigore che c’è in città. Non so se serve un altro lockdown come quello della primavera scorsa ma forse occorrono più controlli. Il problema è trovare il corso pieno, le spiagge nel fine settimana piene di gente che passeggia. Poi abbassa la mascherina, incontra un amico e chiacchiera. Tutto questo è da evitare».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Nasce il progetto PMLAb per i pazienti COVID-19 immunocompromessi
La gestione del paziente immunocompromesso con COVID-19 richiede una particolare attenzione, che si concretizza con le Profilassi Pre-Esposizione con anticorpi monoclonali. A questo scopo è nato il progetto Prevention Management LAboratory (PMLAb), presentato oggi a Roma
Covid, alcune persone potrebbero aver perso l’olfatto per sempre? L’ipotesi allarmante in uno studio
La perdita dell'olfatto a causa di Covid-19 potrebbe durare a lungo o addirittura per sempre. Uno studio rivela che una persona su 20 non l'ha recuperato dopo 18 mesi
Si possono bere alcolici quando si risulta positivi al Sars-CoV-2?
Il consumo di alcolici è controindicato quando si è positivi al virus Sars CoV-2. Gli studi mostrano infatti che gli alcolici possono compromettere il sistema immunitario
Dopo quanto tempo ci si può ammalare di nuovo di Covid-19?
Gli studi indicano che le reinfezioni con Omicron sono più frequenti. Una ricerca suggerisce un intervallo tra i 90 e i 640 giorni, un'altra tra i 20 e i 60 giorni
DL Riaperture, via libera dalla Camera. Cosa cambia per mascherine, isolamento, green pass e obbligo vaccinale
Il provvedimento recepisce la fine dello stato di emergenza. Prorogato lo smart working per i lavoratori fragili. Medici in quiescenza potranno continuare a ricevere incarichi di lavoro autonomo
di Francesco Torre
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...