Creato dalla società Espnic, risponderà ai tanti dubbi sulla trasmissione del virus ai più piccoli. In Italia in totale 2mila casi sotto ai 18 anni di età, una ventina i neonati positivi al virus
La notizia circola da qualche giorno: sembra che non solo i lavoratori industriali usciranno dalla quarantena il 4 maggio. Anche bambini e adolescenti, da due mesi senza scuola né attività sportive, potranno ritornare all’aria aperta. Tutte le precauzioni di sorta saranno necessarie: spazi ben delimitati, evitare assembramenti e muoversi rigorosamente con un genitore. Sembra però che gli esperti, come anticipato da Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, siano concordi sulla necessità di concedere una libertà in più ai piccoli.
I soggetti sotto i 18 anni di età costituiscono ad oggi la categoria meno colpita dal Covid-19, che si presenta quasi sempre in forme lievi. In totale, secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità, al 10 aprile i contagi di questa fascia di età erano poco più di 2mila (2.040), per la maggior parte (oltre 800) dai 12 ai 18 anni. Con una percentuale di ricovero molto bassa, 7,0%, e un solo morto. Tuttavia, secondo i pediatri che li seguono, i numeri sarebbero molto più alti.
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Soprattutto sui neonati è difficile reperire dei dati concreti. Secondo il presidente della Società italiana di pediatria Alberto Villani, sono tra i 20 e i 25 i neonati in Italia positivi al virus Sars-CoV-2, ma nessuno ha sintomi importanti né desta preoccupazioni. Mancano però ancora certezze sulla possibilità di una trasmissione da madre contagiata a figlio appena nato, su cui gli esperti non sono concordi anche per la mancanza di studi efficaci. Non si conosce, ad oggi, la funzione del latte materno nel contagio, ad esempio, né si ha certezza sulla possibilità di utilizzare gli stessi farmaci che si somministrano agli adulti.
Per dare una svolta a questa situazione ha agito Espnic, Società Europea di Terapia Intensiva Pediatrica e Neonatale, creando “Epicentre”. Si tratta di un registro europeo dei casi di Covid pediatrico e neonatale, nato come strumento di condivisione e ricerca epidemiologica in un momento di estremo bisogno. Oltre 80 centri, europei e non, hanno aderito al sistema dal giorno del lancio, a marzo, condividendo i propri dati e permettendo al progetto di prendere forma.
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«Il momento è critico – si legge sul sito – e abbiamo bisogno di raccogliere più dati possibile su una situazione in continua evoluzione». Epicentre è un sistema anonimo e si divide in due rami di indagine: quello neonatale, per i casi diagnosticati nei primi 30 giorni di vita, e quello pediatrico, per quelli trovati oltre questo limite temporale. Il sistema è stato costruito in modo da provvedere automaticamente a unire i dati con altri simili in altri registri internazionali già lanciati. Il presidente di Espnic, Daniele De Luca, ha parlato di strumento unico e di un modo per fare luce sui dubbi degli addetti ai lavori.
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