La preoccupazione del segretario nazionale di FIMMG-Emergenza Sanitaria Territoriale, Francesco Marino: «In media un’aggressione fisica o verbale ogni due giorni»
Nuova aggressione al personale sanitario di un’ambulanza 118. A Sassari un petardo è stato lanciato contro il mezzo di soccorso che è bruciato. A denunciare l’episodio il presidente nazionale della Società Italiana Sistema 118, Mario Balzanelli, attraverso un post Facebook. Un caso identico a quello accaduto meno di 48 ore fa a Napoli, dove un medico adesso rischia di perdere l’udito. «Siamo molto preoccupati» rivela Francesco Marino, segretario nazionale di FIMMG-Emergenza Sanitaria Territoriale. «In media siamo ad un’aggressione fisica o verbale ogni due giorni ai danni del personale dei mezzi di soccorso».
«Le aziende ospedaliere salvaguardino gli operatori» chiede il segretario Marino, contattato telefonicamente da Sanità Informazione. «Abbiamo chiesto più volte il riconoscimento dello stato di pubblico ufficiale, perché questo creerebbe una procedibilità d’ufficio. Potrebbe essere un deterrente. Anche perché spesso succede che gli operatori aggrediti vengono sostanzialmente lasciati soli dall’azienda. Devono prendersi un proprio avvocato, devono provvedere a fare denuncia personalmente ed inoltre l’iter è abbastanza lungo. Serve assistenza legale ed eventualmente assistenza psicologica. Essere oggetto di un’aggressione non è normale. Non è possibile andare a lavoro sperando di rientrare a casa incolumi alla fine del turno».
Ai medici aggrediti la solidarietà della Federazione dei Medici di Medicina Generale (FIMMG). «Siamo tutti con loro e sullo stesso piano. Ogni giorno – conclude Marino – il nostro turno è un turno di trincea. Nel caso i colleghi vogliano avere il supporto legale, FIMMG-Emergenza sarà al loro fianco». In campo anche la campagna di sensibilizzazione “Non sono un bersaglio”. Promossa dalla Federazione Italiana di Medicina Generale (FIMMG) e la Croce Rossa Italiana contro le aggressioni al personale sanitario, ha l’obiettivo di valorizzare la figura dell’operatore sanitario e promuovere un comportamento corretto nell’utenza.