La Natura offre un semplice rimedio contro l’ansia, gli attacchi di panico e per il benessere della salute mentale in generale. Uno studio del Max Planck Institute for Human Development, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, ha dimostrato che i canti degli uccelli possono avere un effetto rigenerante
La Natura offre un semplice rimedio contro l’ansia, gli attacchi di panico e per il benessere della salute mentale in generale. Uno studio del Max Planck Institute for Human Development, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, ha dimostrato che i canti degli uccelli possono avere un effetto rigenerante. Nonostante sia noto come vivere in ambienti bucolici e ascoltare suoni della natura possano essere tecniche utili per rilassarsi, l’impatto positivo che i suoni generano sull’umore e sul benessere psicologico non è ancora stato approfondito con studi scientifici e psicologici.
Nello studio, rilanciato dal Wall Street Journal, i ricercatori hanno esaminato in particolare come il canto degli uccelli e i rumori del traffico cittadino influenzano l’umore, la paranoia, il benessere mentale e le capacità cognitive delle persone. Gli scienziati hanno condotto un esperimento che ha coinvolto 295 persone a cui non era stato diagnosticato né un disturbo d’ansia e né la depressione. I soggetti hanno ascoltato per sei minuti il tipico rumore del traffico o il canto degli uccelli. Prima e dopo aver ascoltato le riproduzioni audio, i partecipanti hanno compilato questionari per valutare la loro salute mentale e, successivamente, sono stati sottoposto a test cognitivi. Ebbene, i risultati della ricerca hanno rivelato che l’ascolto del canto degli uccelli ha ridotto ansia e paranoia nei partecipanti sani.
Il suono degli uccelli non ha avuto alcun impatto sugli stati depressivi in questo esperimento, mentre il rumore del traffico ha peggiorato gli stati ansiogeni e deprimenti, soprattutto se le clip audio includevano tipi diversi di rumori del traffico urbano. Per quanto riguarda le capacità cognitive, invece, né il canto degli uccelli né il rumore del traffico hanno influenzato le prestazioni dei partecipati. Secondo i ricercatori, i benefici psicologici del cinguettare degli uccelli possono derivare dalla vicinanza che questi suoni hanno col mondo naturale, generalmente considerato incontaminato, sicuro e rilessante dalla maggior parte delle persone. «Quelli che hanno più effetto sono quelli che conosciamo», spiega Ralf Buckley, professore di ecologia in Australia che ha condotto sull’argomento. «Hanno rapporti diretti con la nostra vita, con il nostro passato e presente», aggiunge.
«Potremmo essere predisposti al canto degli uccelli perché la frequenza rientra nel nostro punto di ascolto, tra circa due e cinque kilohertz», teorizza Ron Hoy, ricercatore di acustica al Cornell Lab of Ornithology sul Wall Street Journal. Nel loro insieme, i risultati suggeriscono nuove e interessanti strade per ulteriori ricerche e applicazioni, come la possibilità di creare un ambiente sonoro più confortevole a seconda delle situazioni, oppure per indagare l’effetto che questi suoni hanno su pazienti con disturbi d’ansia o dell’umore clinicamente diagnosticati.
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