Lo studio ha coinvolto 276 adulti, divisi in modo casuale in due gruppi: uno seguiva il programma di Mindfulness, l’altro faceva il trattamento con escitalopram
“Soffri di agorafobia, panico, disturbo d’ansia generalizzato o d’ansia sociale? Allora, prova la meditazione”. Parola dei ricercatori del National Institute of Mental Health di Bethesda, nel Maryland. Gli studiosi, analizzando il comportamento di 276 adulti, hanno dimostrato, infatti, che la meditazione è efficace contro i disturbi d’ansia quanto i principali farmaci antidepressivi oggi in uso, ad esempio escitalopram. I risultati del trial clinico sono stati pubblicati su Jama Network Open. La riduzione dello stress attraverso la consapevolezza (Mindfulness-Based Stress Reduction, MBSR) è un programma basato su esercizi di respirazione e meditazione con tecniche volte a prestare attenzione ai propri pensieri, emozioni e sensazioni fisiche senza giudicarli, per sviluppare una maggiore auto-consapevolezza.
I disturbi d’ansia colpiscono milioni di persone e vengono spesso trattati con farmaci come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI). Sebbene gli SSRI possano essere efficaci contro i sintomi dell’ansia, hanno effetti collaterali che possono influire negativamente sulla qualità della vita del paziente. Nel caso dell’escitalopram, gli effetti indesiderati includono nausea, mal di testa, secchezza della bocca, sudorazione eccessiva, insonnia e affaticamento. In questo lavoro, il team presenta i risultati relativi all’ansia, alla depressione ed alla qualità della vita riferita dai pazienti arruolati in uno studio clinico che ha coinvolto 276 adulti, tra cui 207 donne (75%) e 69 uomini (25%), con un’età media di 33 anni. I partecipanti sono stati divisi in modo casuale in due gruppi: uno seguiva il programma MBSR. l’altro faceva il trattamento con escitalopram.
I risultati hanno mostrato riduzioni simili nei sintomi d’ansia in entrambi i gruppi. Non sono state rilevate differenze significative nella riduzione dell’ansia entro l’ottava settimana. Tuttavia, un’importante differenza è emersa negli eventi avversi: quasi il 79% di coloro che hanno preso escitalopram ha riportato almeno un effetto collaterale, rispetto al solo 15% del gruppo mindfulness. Lo studio suggerisce che le pratiche di mindfulness potrebbero rappresentare un’alternativa valida ai farmaci per il trattamento dei disturbi d’ansia, con molti meno effetti collaterali.
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