Approvate le mozioni Carnevali e Gelmini per la distribuzione dei vaccini antinfluenzali. Il ministro al question time su test rapidi e loro implementazione
Novità sui vaccini e promesse per nuovi test a scuola. Questa mattina la Camera ha approvato due mozioni sul vaccino anti-influenzale e, dal question time pomeridiano, il ministro della Salute Roberto Speranza ha parlato di nuove soluzioni. La mozione di maggioranza, con la prima firma di Elena Carnevali, vede l’ottenimento di una dotazione adeguata di vaccini anti-influenzali per le Regioni e la loro distribuzione da parte di medici di medicina generale e pediatri. La mozione di minoranza, a firma Gelmini, è stata approvata parzialmente: rifiutata la parte che voleva permettere la somministrazione anche alle farmacie.
La Camera dei Deputati ha detto sì alla mozione Carnevali, approvandone per intero il contenuto previsto. Le Regioni dovranno poter assicurare l’approvvigionamento dei vaccini anti-influenzali per medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, nonché per la fornitura nelle farmacie. Il tutto in tempi utili per raggiungere gli obbiettivi annuali di copertura: nello specifico promuovendo la copertura vaccinale per le persone fragili e per la popolazione delle residenze sanitarie assistite e valutando l’opportunità di estendere la gratuità del vaccino per il 2020 nei livelli essenziali di assistenza (Lea).
La mozione Gelmini, approvata parzialmente, allo stesso modo è volta ad assicurare la copertura vaccinale più alta possibile con il coinvolgimento di tutte le figure chiave: dai medici alle associazioni dei malati. Inoltre, intende raccomandare fortemente la vaccinazione per le professioni sanitarie e socio-sanitarie e per i soggetti tra 60 e 64 anni, nonché ad autorizzare l’Istituto Superiore di Sanità ad effettuare un monitoraggio sia per l’influenza che per Covid-19, al fine di mantenere sempre alta la sorveglianza.
Cancellata, invece, la parte che invitava alla somministrazione del vaccino anti-influenzale da parte di medici nelle farmacie che garantiscono spazi adeguati. La proposta è stata sottoposta a votazione separata e non è stata accolta.
Durante il question time, Speranza ha ascoltato le deputate Fabiola Bologna (Misto) e Giuditta Pini (Pd), riguardo due importanti aspetti dell’evoluzione del Sistema sanitario nazionale. Il primo riguardante la sostituzione, in vista dei finanziamenti per il Recovery Plan, del parco tecnologico ospedaliero e non. «Il tema è decisivo e incrocia uno degli assi principali del nuovo Ssn – ha detto il ministro -. Per la prima volta potremmo fare una riforma in un tempo in cui ci sono più risorse. Condivido l’idea che Covid-19 ci abbia costretto a recuperare il terreno sul digitale nella sanità. Prossimità ora sarà la parola chiave: declinata nell’avere un medico o un infermiere che viene a casa tua, ma anche in un Ssn che si fa carico del paziente attraverso le nuove tecnologie. Se il Ssn riesce a entrare nel cellulare di una persona ha un grado significativo di prossimità. Investiremo su teleassistenza e telemedicina, e su un nuovo piano per sostituire apparecchiature obsolete con un intervento omogeneo su tutto il territorio nazionale».
Da Pini, invece, è arrivata una richiesta di chiarimento sullo sviluppo di test rapidi salivari per l’utilizzo nelle scuole, in quanto pratica meno invasiva del tampone. «Siamo al lavoro come comunità mondiale – ha risposto Speranza – verso il vaccino, ma per alcuni mesi dovremo ancora resistere nella battaglia per contenere questo virus. Ad oggi tutti riconoscono come gold standard il tampone molecolare. Siamo arrivati a oltre 100 mila tamponi al giorno in Italia e aumenteremo ancora. La scienza ci ha offerto nuovi strumenti: il 13 di agosto abbiamo dato via libera a test antigenici negli aeroporti, dopo un mese i risultati sono incoraggianti e la valutazione è di usarli anche fuori dagli aeroporti. Con le scuole si va in questa direzione».
«Non ci accontentiamo, stiamo continuando a sperimentare ciò che si muove. I test salivari sono segnalati come potenzialmente efficaci da riviste scientifiche, e il procedimento è molto meno invasivo. Ma abbiamo bisogno – ha concluso – di un processo di valutazione completo da parte delle autorità. L’esigenza di correre va tenuta insieme all’esigenza che siano sicuri. Dobbiamo avere fiducia nella scienza».
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