In occasione della Giornata europea, che si celebra il 18 novembre, e della Settimana Mondiale per l’uso prudente degli antibiotici, Aifa-Ministero della Salute hanno lanciato una nuova campagna di comunicazione. Testimonial dello spot la giornalista e conduttrice Tv Francesca Fagnani
“L’antimicrobico resistenza è una minaccia globale. Ogni anno causa 35mila decessi in Europa e un terzo in Italia. In questo campo siamo agli ultimi posti superati solo dalla Grecia. Nel 2022 tre persone su 10 hanno ricevuto una prescrizione per antibiotico ed è urgente promuovere un loro uso appropriato e migliorare l’appropriatezza prescrittiva”. Con queste parole il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha inaugurato la Giornata europea, che si celebra il 18 novembre, e la Settimana Mondiale per l’uso prudente degli antibiotici che si chiude il 24. Per l’occasione è stata lanciata la campagna di comunicazione congiunta Aifa-Ministero della Salute, che vede come testimonial dello spot di presentazione la giornalista e conduttrice Tv Francesca Fagnani.
L’utilizzo degli antibiotici, a partire dalla seconda metà del XX secolo, ha rivoluzionato la medicina moderna, permettendo di trattare e prevenire malattie infettive e infezioni. Conquiste importanti che potrebbero essere vanificate dalla resistenza agli antibiotici. Negli ultimi anni, infatti, il fenomeno dell’antibiotico-resistenza sta via via aumentando, tanto che è attenzionato a livello mondiale. La resistenza agli antibiotici è quel fenomeno che permette ai batteri di sopravvivere e continuare a replicarsi anche in presenza di un farmaco antibiotico potenzialmente efficace. Questo è un fenomeno naturale, dato che i batteri sono, da sempre, abituati a fronteggiare gli antibiotici (spesso prodotti naturalmente da altri microrganismi). Diverse le cause della resistenza agli antibiotici: si va dall’aumentato uso di questi farmaci (incluso l’utilizzo non appropriato) sia in medicina umana che veterinaria, ad una maggiore diffusione dei ceppi resistenti per un aumento dei viaggi e degli spostamenti internazionali. Entrambi fattori modificabili.
“Il problema è molto grave dato che gli antibiotici sono farmaci chiave per la medicina moderna e la loro introduzione sul mercato ha contribuito in maniera sostanziale ad aumentare la qualità e la durata media della vita. Questi farmaci, infatti – spiega Tommaso Giani, Professore dell’Università degli Studi di Firenze e segretario del Comitato di Studio per gli Antimicrobici (COSA) – hanno sia cambiato la prognosi di molte malattie infettive, rendendo curabili alcune infezioni spesso mortali, sia reso possibili trattamenti medici aggressivi associati ad elevato rischio di infezione. Perdere la possibilità di utilizzare queste molecole perché inefficaci, riportandoci ad un’era pre-antibiotica, significa perdere la possibilità di poter effettuare in sicurezza procedure che oggi consideriamo conquiste importanti della medicina, come interventi chirurgici (anche routinari) in distretti contaminati, impianti di protesi, trapianti, trattamenti immunosoppressivi”.
“L’antibiotico-resistenza supererà in decessi quelli del cancro, è una pandemia silente”, avverte Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa. Le parole chiave secondo Palù nella lotta ai ‘super bug’ sono “l’accessibilità, la prevenzione, la diagnosi e la terapia”, ma è dagli anni ’90 che “non abbiamo nuovi antibiotici e l’industria è concentrata sulla pillola ‘blockbuster’ più che su terapie per 3-5 giorni”. In futuro per il Presidente dell’Aifa “si può pensare a creare vaccini e anticorpi monoclonali”. Uno strumento importante sarà “l’intelligenza artificiale, le società scientifiche stanno lavorando per una piattaforma che possa fare un’analisi predittiva”, assicura Palù.
Ogni anno, in Italia, 11mila persone perdono la vita a causa dell’antibiotico-resistenza. Per questo, per il commissario straordinario dell’Iss, Rocco Bellantone, “occorre individuare sempre nuove molecole e antibiotici. L’Istituto superiore di sanità supporta le regioni, il Ministero, le istituzioni con la sorveglianza e con i suoi laboratori per la caratterizzazione dei patogeni e aiuta ad affrontare il problema con la ricerca di base applicata. In questo modo completa in maniera efficace la grande azione che il Paese sta facendo. Il 20 novembre – ricorda Bellantone – ci sarà all’Iss un evento di sensibilizzazione sull’antibiotico resistenza, un’occasione per aumentare la consapevolezza sugli operatori sanitari”.
Secondo gli ultimi dati dell’Aifa, nel 2022 c’è stata una ripresa dei consumi degli antibiotici sistemici con un +24% rispetto al 2021. Dai dati della Tessera sanitaria si stima che nel 2022, “tre persone su dieci hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici, con livelli d’uso più elevati nei bambini fino a quattro anni di età e nelle persone con più di 75 anni”, sottolinea il ministro Schillaci. “Questo – aggiunge – fa capire quanto sia urgente promuovere un uso appropriato degli antibiotici, facendo leva sulla corretta informazione, sulla responsabilità individuale e sul miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva”.
Contro ceppi batterici resistenti, “l’Italia ha già messo in campo un forte impegno, che va in questa direzione, attraverso il Piano nazionale di contrasto all’antibiotico-resistenza 2022-2025. “La strategia che seguiamo è articolata su più fronti – spiega il ministro della Salute -. Tra questi, c’è il rafforzamento della prevenzione e della sorveglianza delle infezioni correlate all’assistenza in ambito ospedaliero e comunitario. Per contrastarle è fondamentale ridurre il numero complessivo delle infezioni, anche puntando ovviamente sulle vaccinazioni. A tale riguardo siamo impegnati sia nella promozione attiva delle vaccinazioni che nel sostegno allo sviluppo di vaccini contro ceppi batterici resistenti. Però credo che un ruolo fondamentale spetti all’innovazione e alla ricerca, in ogni ambito: nella prevenzione, nella diagnosi e nella terapia delle infezioni resistenti agli antibiotici”.
“Fattore irrinunciabile è poi una formazione adeguata degli operatori sanitari. È importante che i programmi di formazione continua e i curricula includano anche una formazione intersettoriale obbligatoria sulla prevenzione e controllo delle infezioni, sui rischi ambientali e sulla biosicurezza che sono tutti associati all’antimicrobico resistenza. Su questo obiettivo è concentrato il Piano straordinario di formazione sulle infezioni ospedaliere che stiamo portando avanti nell’ambito del Pnrr”. L’altro grande tema è la sensibilizzazione del cittadino, obiettivo che sarà raggiunto anche attraverso lo spot realizzato per la campagna di comunicazione congiunta Aifa-Ministero della Salute, che evidenzia l’importanza di affidarsi al medico di medicina generale. Per il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nella lotta all’antibiotico resistenza, infatti, è centrale il ruolo dei medici di famiglia che “conoscono meglio degli altri i loro assistiti e possono sicuramente fare una campagna di sensibilizzazione perché non si possono prendere gli antibiotici senza prescrizione medica, penso soprattutto – conclude il Ministro – ai bambini e alle fasce più deboli”.
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