Dall’Università Vita Salute San Raffaele di Milano una nuova tecnologia (la Telecyclette) permette agli anziani ospiti delle RSA di fare una riabilitazione del corpo e della mente grazie alla realtà virtuale
Cresce il numero degli anziani in Italia e nel mondo. Secondo le stime dell’Istat in Europa e nel Nord America entro il 2050 gli over 80 supereranno il tetto dei 400 milioni, gli over 70 saranno più del 50% mentre raddoppieranno gli anziani con più di 90 anni. Ci saranno sempre più anziani senza figli e con un livello di cultura elevato, con la conseguenza che saranno sempre di più gli anziani che andranno a vivere in strutture assistite. Questo metterà loro di fronte a tre problematiche: isolamento fisico, declino dell’attività motoria e impoverimento affettivo. Un impatto negativo sulla qualità generale della vita che può essere migliorato con la Telecyclette per anziani.
Per far fronte alla carenza affettiva e alla scarsa mobilità di chi vive nelle residenze assistite, i ricercatori dell’Università Vita Salute San Raffaele di Milano stanno mettendo a punto una nuova tecnica di riabilitazione per anziani, la Telecyclette. «Prendendo spunto dai sistemi di ciclismo indoor con realtà virtuale, abbiamo voluto dare la possibilità agli anziani che vivono nelle RSA di provare tutte le sensazioni che si provano nel fare una pedalata all’aperto, in un parco, sul lungomare o in montagna – spiega a Sanità Informazione il professor Claudio de’Sperati, associato di Psicobiologia e Psicologia fisiologica alla Facoltà di Psicologia dell’Università Vita Salute del San Raffaele di Milano – . Questo grazie ad una cyclette collocata in una camera o in una palestra, e ad un visore di realtà virtuale montato su un casco che indossa l’anziano. Il paziente della RSA ha così la sensazione di stare su una bicicletta reale all’aperto».
Per rendere più reali sensazioni ed emozioni provate dall’anziano è fondamentale però la collaborazione di figli, nipoti, amici o volontari che hanno il compito di fare realmente la pedalata. Sulla bicicletta, infatti, è montata una videocamera con una panoramica a 360 gradi, connessa, in tempo reale, tramite una rete mobile 5G, al sistema di realtà virtuale del casco indossato dall’anziano. Oltre alla videocamera sono presenti un microfono e un piccolo altoparlante. «In questo modo l’anziano ha la possibilità di conversare con il figlio, il nipote o l’amico che in quel momento sta pedalando all’aperto e di ascoltare i rumori che provengono dall’ambiente esterno», aggiunge de’Sperati.
Aver convinto gli anziani ad indossare un casco con un sistema di realtà virtuale è la prima scommessa vinta dai ricercatori dell’Università Vita Salute del San Raffaele. «Uno studio preliminare che abbiamo condotto con anziani non autosufficienti residenti in RSA (età media 89,8 anni) ha dato una risposta che è andata oltre ogni più rosea aspettativa – ammette il professore del San Raffaele – Da un punto di vista psicologico e fisico hanno accolto molto bene la pedalata virtuale. L’innovazione tecnologica permetterà loro di “evadere” con la mente e di trascorrere alcuni momenti, se pur a distanza, pedalando con amici e parenti».
La Telecyclette è dunque una sorta di telemedicina per gli anziani delle RSA che hanno modo di fare attività fisica e di conversare con gli affetti più cari. «Con questo sistema di realtà virtuale gli occhi e le orecchie sono proiettati sulla bicicletta vera; l’anziano pedala e al tempo stesso può chiacchierare piacevolmente con il compagno di viaggio. Questa è una componente importante, perché la Telecyclette non è soltanto attività motoria o esercizio di orientamento, ma anche un’esperienza affettiva motivante», sottolinea lo specialista.
Il progetto, finanziato dalla Fondazione Velux Stiftung di Zurigo e coordinato dal Laboratorio di Azione, Percezione e Cognizione (Lapco) della Facoltà di Psicologia dell’Università Vita Salute San Raffaele diretto dal Professor de’Sperati avrà una durata quadriennale. Nel progetto saranno coinvolte due RSA, San Giuseppe di Milano e Residenza il Trifoglio di Torino per tre anni di test e uno tra preparazione e raccolta dati. Il Multisensory Experience Lab dell’Università di Aalborg (Danimarca) e l’Everywhere Lab del Dipartimento di Informatica dell’Università Statale di Milano si occuperanno di sviluppo software e mobile computing, mentre all’associazione Kallipolis di Trieste è affidata l’organizzazione del servizio di accompagnamento ciclistico
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