Gli anziani hanno un rischio maggiore di cadere e farsi male perché le loro braccia sono più lente a rispondere quando scivolano. I movimenti delle braccia infatti sono fondamentali per ritrovare l’equilibrio ed evitare le cadute. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Arizona in uno studio pubblicato sul server di pre-stampa bioRxiv
Gli anziani hanno un rischio maggiore di cadere e farsi male perché le loro braccia sono più lente a rispondere quando scivolano. I movimenti delle braccia infatti sono fondamentali per ritrovare l’equilibrio ed evitare le cadute. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Arizona in uno studio pubblicato sul server di pre-stampa bioRxiv. I risultati suggeriscono che le persone anziane dovrebbero essere allenate a muovere più rapidamente le braccia per evitare lesioni legate alle cadute.
Lo studio americano si è concentrato in particolare sulle cadute laterali. Secondo i ricercatori, le gambe non possono muoversi lateralmente con la stessa libertà delle braccia. Per questo gli arti superiori svolgono un ruolo molto più importante nel ritrovare l’equilibrio in caso di scivolamento laterale. Rispetto alle cadute all’indietro o in avanti, che sono quelle più comunemente studiate, gli scivolamenti laterali hanno maggiori probabilità di causare lesioni gravi, come una frattura del bacino. Per capire meglio come prevenire tali cadute, il team ha fatto camminare 11 anziani, con un’età media di 72 anni, e 11 adulti più giovani, con un’età media di 25 anni, su uno strato di plexiglass messo su una passerella. I movimenti dei soggetti sono stati monitorati attraverso l’utilizzo di un’apposita attrezzatura “indossabile” e tutti i partecipanti sono stati filmati da ogni angolazione tramite otto telecamere. Indossavano tutti un’imbracatura speciale che ha assicurato loro di non cadere e ferirsi.
I ricercatori hanno scoperto che, quando esposti a rischi di scivolamento, gli adulti più giovani muovevano le braccia in media il 36% più velocemente rispetto ai partecipanti più anziani. Anche il loro tempo di reazione nel raggiungere la velocità di picco dei movimenti del braccio è stato di 310 millisecondi più veloce. Ora i ricercatori prevedono di condurre un altro studio con tre gruppi: uno sottoposto ad un allenamento convenzionale per la forza delle braccia; il secondo a un allenamento incentrato su movimenti ad alta velocità, come quelli utilizzati nella boxe; e il terzo gruppo funge da controllo senza intervento. Circa 12 settimane dopo, i ricercatori esamineranno se le risposte del braccio differiscono tra i gruppi quando esposti a un incidente di scivolamento e se questo riduce il rischio di cadute.
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