Secondo il Ministero della Salute 48 anziani over 65 su 1000 hanno avuto almeno un infortunio in casa, e l’incidenza maggiore è tra le donne. Nel 18% dei casi le cadute in casa rendono necessario un ricovero ospedaliero. Fabrizio Gervasoni, Medico Fisiatra dell’Unità Operativa di Riabilitazione Specialistica dell’Ospedale “Luigi Sacco” di Milano «Rischi maggiori per chi soffre di osteoporosi, ha vertigini e perdita di equilibrio».
L’Italia è sempre più un Paese anziano. La nostra popolazione, infatti, è la più longeva d’Europa, con un totale di quasi 14 milioni di over 65, di cui ben 7 milioni sono over 75 (gli over 65 erano meno di 4 milioni solo nel 1951). Secondo l’ISTAT, nel 2050 la quota di ultrasessantacinquenni sul totale della popolazione potrebbe arrivare dal 22,6% di oggi al 32-37%. Ciò significa che cresce il numero degli anziani che vivono soli e dunque a rischio di incidenti domestici.
Secondo il Ministero della Salute, infatti, 48 over 65 su 1000 hanno avuto negli ultimi dodici mesi almeno un infortunio in casa e l’incidenza maggiore sembra essere tra le donne. Un dato che necessita attenzione, come ha sottolineato Fabrizio Gervasoni, medico fisiatra dell’Unità Operativa di Riabilitazione Specialistica dell’Ospedale “Luigi Sacco” di Milano e segretario SIMMFiR per la Regione Lombardia (Sindacato Italiano dei Medici di Medicina Fisica e Riabilitativa) su Sanità Informazione.
«Le cadute tra le mura domestiche rappresentano una delle problematiche più rilevanti e frequenti per le persone anziane. Con l’invecchiamento, infatti, possono manifestarsi problemi del cammino, impaccio nei movimenti, disturbi di equilibrio e dolori articolari che possono ridurre l’autonomia e predisporre al rischio di cadute accidentali. Una ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità ha evidenziato che, nel quadriennio 2017-2020, l’8% delle persone con più di 64 anni intervistate dichiarava cadute nei 30 giorni precedenti all’intervista. Nel 18% dei casi, per le conseguenze della caduta, si era reso necessario un ricovero ospedaliero. Nella maggior parte dei casi (63%) le cadute si verificano proprio nell’ambiente domestico, mentre risultano essere molto meno frequenti le cadute in strada (21%) o nel giardino della propria abitazione (11%)».
«Solo un anziano su tre considera la propria abitazione come un luogo in cui è possibile subire un infortunio; il problema, quindi, è molto spesso sottovalutato. Nella maggior parte dei casi sono sufficienti alcuni semplici consigli o piccoli provvedimenti per evitare spiacevoli incidenti che possono determinare anche gravi conseguenze. Si pensi, per esempio, alla possibilità che, in conseguenza di una caduta, possa verificarsi una frattura del femore, del bacino, di una vertebra oppure del polso, poggiato a terra nel tentativo di attutire la caduta. Le fratture possono insorgere più facilmente nei pazienti con osteoporosi (con una maggiore fragilità delle ossa), quindi è importante porre grande attenzione anche su questo tema».
«La prevenzione è possibile soprattutto grazie all’informazione. Conoscere il problema è il primo passo per prevenirlo. Interviste come questa, comunicazioni sui mass media e sui social network possono essere un’opportunità per sensibilizzare le persone anziane e i loro familiari sul rischio di caduta, affinché possano attuare fin da subito immediati e semplici provvedimenti.
Alcune soluzioni per ridurre i rischi sono già diffusamente utilizzate come, ad esempio, l’utilizzo di un tappetino antiscivolo nella doccia o nella vasca da bagno. Però altri provvedimenti, come sedie doccia, maniglioni o corrimano, sono molto meno utilizzati, spesso proprio a causa di una scarsa percezione del rischio. Altri pericoli possono derivare, ad esempio, dalla presenza di animali domestici, che possono essere motivo di inciampo in caso di particolare rallentamento nei movimenti; oppure ancora la presenza di tappeti o gradini senza corrimano all’interno dell’abitazione».
«Tutte le condizioni che possono peggiorare il movimento e l’equilibrio sono meritevoli di una valutazione specialistica da parte di un medico fisiatra. Problemi di equilibrio, sensazione di instabilità o vertigini, rallentamento nei movimenti, passi molto piccoli o tendenza all’inciampo possono richiedere una valutazione medica, poiché potrebbero trarre significativo beneficio dall’esercizio con un fisioterapista. Esistono alcuni farmaci, come quelli assunti per dormire, che possono aumentare il rischio di caduta, oppure ancora possono costringere le persone anziane ad alzarsi nel corso della notte per andare in bagno (come accade, ad esempio, con i farmaci diuretici). Le patologie del soggetto e le terapie farmacologiche assunte devono essere attentamente valutate, al fine di ridurre al minimo qualsiasi possibile rischio di cadere».
«Non bisogna mai sottovalutare la “paura di cadere”: quattro anziani su dieci hanno paura di cadere, preoccupazione che aumenta in caso di precedenti cadute. La “paura di cadere” (o di cadere di nuovo) costringe la persona a muoversi diversamente, spesso più goffamente, nel tentativo di mantenere l’equilibrio o ricercare un appoggio. In molti casi questi tentativi sono vani e, anzi, contribuiscono ad aumentare il rischio di caduta. Se una persona anziana manifesta un’eccessiva paura di cadere o di muoversi è opportuno che sia valutata da un medico fisiatra, che potrà fornire preziosi consigli e, se necessario, prescrivere un trattamento con un fisioterapista».
«Può sembrare scontato ma, a volte, è sufficiente sostituire le pantofole vecchie e usurate, o evitare di utilizzare le “pattine” da casa per evitare molti problemi. Sarebbe utile, ad esempio, preferire delle ciabatte chiuse dietro al tallone e con una suola antiscivolo. È importante cercare di mantenere il pavimento sgombro: è quindi utile togliere tappeti o cavi elettrici, che potrebbero essere causa di inciampo. Ricordate di garantire un’adeguata illuminazione alla casa, soprattutto per persone che hanno problemi di vista, assicurando una facile raggiungibilità di tutti gli interruttori.
Non dimentichiamo poi di garantire sempre la possibilità di chiamare aiuto: con telefoni smartphone, cordless o appositi sistemi di monitoraggio, segnalazione e sicurezza. Il principale strumento di prevenzione, però, rimane evitare l’isolamento sociale: assicurare presenza, consigli, ascolto e supporto alle persone anziane può contribuire a evidenziare problemi di equilibrio e autonomia, che potrebbero essere meritevoli di un’attenta valutazione medica. In molti casi è sufficiente un semplice consiglio o una particolare attenzione per evitare le drammatiche conseguenze di una caduta accidentale tra le mura domestiche».
Per ridurre i pericoli un aiuto arriva dalla tecnologia. Esistono infatti app e dispositivi utili per monitorare l’anziano nelle sue attività quotidiane, sia fuori che dentro casa. Il braccialetto Seremy, ad esempio, già indossato da oltre dieci mila nonni italiani, permette di controllare le funzioni vitali (battito cardiaco, qualità del sonno e conteggio dei passi quotidiani e settimanali) e di chiedere aiuto attraverso un pulsante in tempi rapidi. Rileva automaticamente le cadute e localizza la posizione GPS di chi lo indossa senza l’ausilio di una linea telefonica o di una Sim.
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