Quali sono i campanelli di allarme e cosa fare una volta arrivata la diagnosi? Ne abbiamo parlato con il dottor Stefano de Lillo, Mmg e Vicepresidente dell’OMCeO di Roma
Cosa deve fare un medico di medicina generale per riconoscere le apnee ostruttive del sonno, e come deve comportarsi nel caso un suo paziente presenti questo tipo di patologia? Gli oral device o avanzatori mandibolari (MAD), sono indicati nelle apnee lievi o moderate? Quali sono le terapie indicate? Lo abbiamo chiesto al dottor Stefano De Lillo, Mmg e Vicepresidente dell’OMCeO di Roma.
«Si tratta di una sindrome molto diffusa, caratterizzata dall’interruzione dell’attività respiratoria durante il sonno. Questi momenti si accompagnano ad alcune caratteristiche peculiari, come il russare e il risveglio frequente della persona durante la notte, mentre nella giornata successiva portano ad uno stato di grande stanchezza e anche a forme di depressione. Per quanto riguarda le cause, queste sono principalmente di tipo organico. Parliamo dunque di obesità, struttura della cassa toracica, ma anche abitudine al fumo e, spesso, l’utilizzo di alcuni farmaci».
«Oltre al peggioramento della qualità della vita, le apnee ostruttive del sonno comportano dei rischi a livello cardiovascolare perché si accompagnano ad un aumento delle cardiopatie che, a lungo andare, danneggiano il cuore. Inoltre si è vista anche una maggiore tendenza a sviluppare una resistenza insulinica. Queste carenze nella fase di riposo possono causare anche colpi di sonno alla guida. Il tutto si accompagna ad un deterioramento della qualità della vita e dei rapporti sociali, ad un’astenia cronica, ad irritabilità e scarsa concentrazione. Insomma, parliamo di tutta una serie di disturbi che vanno indagati per capire quale ne è la causa e formulare una diagnosi. Diagnosi che spesso però non viene fatta in tempi stretti».
«Bisogna stare attenti laddove si riscontrino alcuni dei sintomi che abbiamo visto prima. È importante dunque fare attenzione in caso di pazienti obesi, che si alzano spesso di notte per andare ad urinare o che vengono descritti come russatori».
«È necessario che il paziente vada dallo specialista, sia esso pneumologo che esperto nei disturbi del sonno. Esistono centri appositi. La polisonnografia, che si può effettuare sia in queste strutture che a casa, ci permette poi di valutare se esiste un’alterazione che rientra nella sindrome delle apnee notturne. Per quanto riguarda la terapia, è importante andare ad eliminare le cause delle apnee ostruttive, che possono essere appunto il peso corporeo eccessivo o l’utilizzo di determinati farmaci, ma non è escluso che si possano effettuare interventi di chirurgia maxillofacciale delle ostruzioni a livello del palato. Esistono infine apparecchi ventilatori a pressione positiva, i famosi Cpap, che garantiscono un livello ottimale di saturazione dell’ossigeno anche la notte».
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