Lavoro e Professioni 31 Ottobre 2017 15:53

Apnee Ostruttive del Sonno: l’approccio odontoiatrico. L’intervista a Sonia Familiari, dentista e membro SIMSO

«Il dentista è la sentinella diagnostica dei problemi del sonno. Le implicazioni tra Osas e problemi dentistici sono tante e da non sottovalutare» lo dichiara la Dottoressa Familiari, membro della Società Italiana di Medicina del Sonno Odontoiatrica
Apnee Ostruttive del Sonno: l’approccio odontoiatrico. L’intervista a Sonia Familiari, dentista e membro SIMSO

«All’odontoiatra è stato affidato il ruolo di ‘sentinella diagnostica’ rispetto alla sindrome Osas» lo chiarisce Sonia Familiari, odontoiatra e membro della SIMSO (Società Italiana Medicina del Sonno Odontoiatrica), esperta nella gestione odontoiatrica del paziente russatore o con problemi respiratori, che fa chiarezza sul rapporto tra Apnee Ostruttive del sonno e problemi odontoiatrici.

«Le implicazioni sono sia dal punto di vista del monitoraggio della popolazione sia dal punto di vista terapeutico. L’odontoiatra, attraverso un dispositivo intra-orale è in grado, a livello meccanico, di aprire l’ostruzione delle alte vie aeree con un movimento di propulsione della mandibola permettendo il flusso di aria quando i tessuti collassano per meccanismo dell’Osas. Dal punto di vista chirurgico, se il paziente è giovane, è consigliabile agire il più tardivamente possibile; tuttavia l’Adenotonsillectomia (asportazione adenoidi) è un trattamento adottato in casi non risolvibili con altre terapie come quelle farmacologiche o cortisoniche».

«Chiaramente non tutti gli odontoiatri possono occuparsi di questa branca della medicina – chiarisce la Dottoressa – ma chi è esperto e formato nel settore perché abbiamo a che fare con pazienti affetti anche da altre patologie. La caratteristica dell’Osas è la comorbidità con diabete, ipertensione, problemi endocrinologici e metabolici. Di questi aspetti ne parlerò nel corso di formazione medica ‘Ruolo dell’odontoiatra nella medicina del sonno. Approccio motivazionale al paziente con roncopatia/Osas’ organizzato il 25 novembre prossimo, un momento d’interessante confronto per dibattere sui differenti approcci terapeutici all’Osas e la terapia chirurgica».

LEGGI ANCHE: CARRIE FISHER MORTA PER UN’APNEA DEL SONNO? PARLA LO SPECIALISTA

Per quanto riguarda la diagnosi e la prevenzione «oggi esistono molte alternative per diagnosticare l’Osas», spiega la Dottoressa Familiari. Grazie ai progressi tecnologici oggi «la polisonnografia è utile ad individuare il problema delle Apnee ostruttive e a classificarlo a seconda della gravità. Come? Esistono 4 livelli di monitoraggio: il primo tipo di monitoraggio è la polisonnografia con canali respiratori ed elettrodi per lo studio del sonno (EEG, Oculi, mento), effettuata in laboratorio del sonno. Il secondo tipo è la polisonnografia come nel primo tipo, ma effettuata a domicilio. Per la terza tipologia si tratta di poligrafia con strumenti a 6-8 canali (flusso respiratorio, russamento, posizione, sforzo respiratorio, pulsiossimetria, EKG, muscoli tibiali o masseteri…). Infine la quarta classificazione è la poligrafia con strumento a 2 canali (flusso + pulsiossimetro) oppure a canale singolo (saturimetria)».

LEGGI ANCHE: CONTRO L’OSAS FORMAZIONE E PREVENZIONE ARMI VINCENTI. PROFESSORE GARBARINO: «BENE LA POLISONNOGRAFIA»

Dunque, in questi ultimi anni la tecnologia è andata ulteriormente avanti e «oggi si cerca di rendere l’esame meno invasivo possibile per il paziente – mette in evidenza la Dottoressa –. Infatti, il paziente quando esegue il monitoraggio a casa sua e nel suo letto, tende a mantenere i suoi parametri abituali e di conseguenza l’esame è più preciso. A questo proposito, un meccanismo come il ‘watchPAT’ che si basa su un rilevamento della variazione del tono arterioso periferico, riesce a monitorare tutte le reazioni e le alterazioni del paziente. In breve si tratta di un orologio che s’indossa nel corso della notte con l’unico ingombro di un rilevatore che si attacca all’indice. L’esame va ripetuto a distanza di tempo per valutare i comportamenti corretti di igiene del sonno e se eventuali terapie in corso sono efficaci o meno».

LEGGI ANCHE: OSAS, PROFESSOR CALÒ (POLICLINICO CASILINO): «SERVE DIAGNOSI, OCCORRONO STRUMENTI PER SCREENING DI MASSA»

Di questi strumenti innovativi e sofisticati, se n’è parlato approfonditamente nel corso di un meeting dedicato allo studio dei disturbi del sonno che si è svolto a Roma tra il 19 e il 21 ottobre. «Si è trattato del settimo congresso della Società Italiana Medicina del Sonno Odontoiatrica, un’occasione in cui i colleghi di primissimo livello si sono confrontati e hanno portato novità di studio nazionale e internazionale di approccio a patologie legate al sonno. Sono stati presentati casi clinici molto interessanti: comorbidità di patologie, approcci multi-disciplinari ormai imprescindibili per poter affrontare queste disfunzioni. Altri spunti interessanti quelli correlati al dolore orofacciale, alla fibriomialgia e al bruxismo».

Al contrario delle aspettative comuni, l’Osas è una patologia che non colpisce solo gli adulti ma anche i bambini: infatti «iperattivismo, blocco della crescita, pause respiratorie e russamento prolungato durante la notte sono i campanelli d’allarme per capire se il nostro bambino soffre di Apnee Ostruttive del Sonno» sottolinea la Dottoressa Familiari. Quali terapie occorre adottare con bambini che presentano problemi di Osas? «Innanzitutto è consigliabile la terapia ‘miofunzionale’ basata sul funzionamento muscolare guidato – continua – in grado di modificare sia lo sviluppo ortopedico del bambino sia la morfologia dei tessuti molli. Si tratta di esercizi giocosi che i genitori, dopo un’opportuna formazione, possono fare con i figli sfruttando l’occasione per passare del tempo insieme a loro. Questa è un tipo di terapia domiciliare semplice da eseguire con effetti benefici e misurabili nel tempo».

LEGGI ANCHE: OSAS E COLPI DI SONNO: ALLA GUIDA ATTENTI AI “MICROSLEEPS”. ECCO COME IL MEDICO INDIVIDUA I SOGGETTI A RISCHIO


Articoli correlati
Giornata mondiale del sonno: ora le apnee si curano a casa
Attivo il servizio di polisonnografia domiciliare del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, in collaborazione con Ve.Di.Se. Hospital Spa
OSAS e malattie cardiovascolari: il rischio aumenta. L’analisi del cardiologo
Nei pazienti con OSAS (sindrome da apnee ostruttive del sonno) l’incidenza di ipertensione arteriosa, aritmie, scompenso cardiaco, ictus e cardiopatia è maggiore, a confermarlo gli studi più recenti. Con il cardiologo Filippo Scalise (Policlinico Monza) analizziamo questa connessione tutt'altro che scontata
Apnee ostruttive del sonno, a cosa deve fare attenzione un odontoiatra per riconoscerle in adulti e bambini?
Intervista al professor Luca Levrini, odontoiatra dell’Università degli Studi dell’Insubria di Como e Varese
Apnee ostruttive del sonno, a cosa deve fare attenzione un Mmg per riconoscerle nei pazienti?
Quali sono i campanelli di allarme e cosa fare una volta arrivata la diagnosi? Ne abbiamo parlato con il dottor Stefano de Lillo, Mmg e Vicepresidente dell’OMCeO di Roma
OSAS: cos’è, diagnosi e cura. Ne parliamo con lo pneumologo
La sindrome da apnee ostruttive del sonno (OSAS) tormenta più persone di quante si possa pensare. Diagnosticarla non è sempre semplice, nemmeno per professionisti esperti e comporta una serie di rischi spesso sconosciuti. I chiarimenti dell'esperto, dott. Drigo (Ospedale Montebelluna)
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Disabilità, Legge 62: “Da settembre 2025 sperimentazione estesa ad altre 10 province”

Il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli: “Il cambiamento è iniziato e indietro non si torna”
Advocacy e Associazioni

Obesità: “Misura il girovita e scopri il tuo rischio cardiometabolico”

Al via la campagna nazionale “Per un cuore sano, conta ogni centimetro”, promossa dalla Fondazione Italiana per il Cuore, con il  patrocinio del Ministero della Salute e il sost...
Sanità

Farmacia dei servizi. Cossolo (Federfarma): “In due anni, con nuova convenzione, sarà realtà in ogni parte d’Italia”

All’evento “We Health”, promosso da Homnya in collaborazione con Federfarma, il bilancio degli anni di sperimentazione dei nuovi servizi
Nutri e Previeni

Giornata dei legumi, Iss: “Meno della metà degli italiani ne mangia a sufficienza”

Lo dimostra il progetto dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) 'ARIANNA-Aderenza alla Dieta Mediterranea in Italia', condotto su un campione totale di 3.732 persone