Il presidente dei chirurghi ospedalieri plaude all’avvento delle App mediche. A patto che siano di qualità e affidabili
Gestire al meglio le enormi potenzialità delle nuove tecnologie. Sta diventando un obbligo davanti all’inarrestabile corsa del progresso, in grado di offrire continuamente interessanti opportunità anche in ambito sanitario. Ne abbiamo parlato con Luigi Presenti, presidente dell’Acoi, l’associazione di riferimento dei chirurghi ospedalieri italiani.
Dal Fascicolo Sanitario Elettronico alle App, passando per la Telemedicina, si sta segnando un perentorio cambio di passo. “Noi ci confrontiamo tutti i giorni in sala operatoria con la tecnologia – afferma Presenti – e dobbiamo farlo anche nella gestione del rapporto con i cittadini. L’introduzione di tecnologie sempre più avanzate è la novità di quest’anno: abbiamo infatti instaurato rapporti con la Società Italiana di Telemedicina per sviluppare progetti mirati all’ambito chirurgico. Riguardo le App – aggiunge – siamo convinti che debbano essere di qualità. Il rischio di una gestione non corretta potrebbe infatti generare problemi e criticità. Bene le innovazioni, ma ad una condizione: diano qualcosa e non creino problemi”.
Le App mediche hanno potenzialmente 500 milioni di utenti: la certificazione è un’esigenza? “Assolutamente sì – risponde il presidente dell’Acoi – perché il rischio è che si sostituisca la medicina tradizionale con le metodologie all’avanguardia, ma senza garanzia di qualità e affidabilità. Su internet c’è di tutto ed è dunque necessaria la certificazione. Il paziente deve trovare le informazioni in condizioni adeguate: la società scientifica deve assumersi questo impegno”.
Le nuove tecnologie però vengono incontro al mondo sanitario non per sostituirlo, ma per coadiuvarlo. “Esattamente – conclude Luigi Presenti – e deve essere un concetto base: il medico non può essere sostituito da nulla. Il cittadino deve avere ulteriori possibilità di monitorare la sua salute, ma sempre con un professionista di riferimento. C’è inoltre l’esigenza di decongestionare gli ospedali ed in questo senso l’ausilio diventerà assolutamente determinante. Il contatto, la possibilità di interagire con le App mediche sarà comunque una grande opportunità per il futuro”.