Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità insieme per sostenere il vaccino anti-influenzale. ISS: «Dati non certo incoraggianti, influenza non da sottovalutare, over 65 e soggetti fragili a serio rischio complicanze»
Da novembre parte la campagna di vaccinazione per la stagione 2016-17. A partire dal Lazio il vaccino anti-influenza verrà somministrato via via anche in tutte le altre regioni italiane. «Fare previsioni in questo momento è molto difficile, potremmo dire qualcosa quando la stagione influenzale sarà iniziata e sapremo con esattezza quali virus circoleranno in Italia». Spiega Caterina Rizzo, Responsabile scientifica del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) dell’Istituto Superiore di Sanità.
«Le informazioni che arrivano non sono confortanti, ma ad oggi pensare a previsioni in termini di numeri è un po’ rischioso. Non mi sento ancora di dire con certezza se l’epidemia influenzale sarà più o meno severa, bisognerà valutare le evoluzioni nel corso della stagione».
La dottoressa Rizzo ribadisce che in termini di copertura il Ministero e l’Istituto Superiore di Sanità stanno lavorando insieme e intensamente per promuovere la prevenzione: «La sanità pubblica si sta muovendo per dare fiducia alla popolazione e incentivare il vaccino anti-influenza in particolare per le fasce degli ultra 65enni e per i soggetti fragili con salute a rischio».
«Quello che sappiamo – prosegue Rizzo – è che il vaccino protegge dai virus influenzali e permette di evitare la malattia, soprattutto per coloro che sono a maggiore rischio di complicanze. Speriamo di poter ritornare a parlare di coperture vaccinali al 70-75%, al momento attuale siamo lontani da questo risultato, la scorsa stagione abbiamo avuto una copertura bassa rispetto alle aspettative, parliamo di una cifra intorno al 50% di ultra 65enni che hanno deciso di vaccinarsi, tanto lavoro c’è ancora da fare».
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