Salute 21 Giugno 2022 09:52

Arrivano le zecche, attenzione alla malattia di Lyme

Inverno mite e primavera con temperature elevate hanno contribuito alla diffusione delle zecche. L’area più colpita è l’Europa centrale, dove si segnala un 20,7% di infezioni, a seguire l’Asia orientale con il 15,9% e l’Europa occidentale con il 13,5%. Antonella D’Arminio Monforte, direttore della struttura complessa di malattie infettive Santi Paolo e Carlo Milano spiega come affrontarle e le possibili conseguenze

Arrivano le zecche, attenzione alla malattia di Lyme

Con l’arrivo del caldo e della stagione estiva parchi e boschi sono luoghi ideali per una gita fuori porta. Attenzione però alle zecche che quest’anno, complice un inverno mite e una primavera con temperature elevate, sembrano essere ancora più insidiose come spiega la professoressa Antonella D’Arminio Monforte, direttore della struttura complessa di malattie infettive Santi Paolo e Carlo di Milano. «La zecca morsica per nutrirsi di sangue – spiega l’infettivologa – La puntura può causare molte patologie differenti, che dipendono dalla tipologia della zecca e dalle zone geografiche». Sono circa 900 le specie al mondo. La più comune in Italia è la zecca del piccione, mentre da un punto di vista sanitario le più rilevanti sono la zecca dei boschi e la zecca del cane. «La puntura è indolore – riprende la professoressa Monforte – perché nella saliva hanno un liquido anestetico, succhiano e restano attaccati alla cute anche diversi giorni».

I sintomi da non sottovalutare

Le zecche sono artropodi, della stessa famiglia di ragni. Hanno una dimensione che varia tra qualche millimetro a circa 1 centimetro secondo la specie, con un corpo tondeggiante e sul capo un apparato boccale in grado di penetrare la cute e succhiare il sangue degli ospiti. La zecca vive tre stadi di sviluppo: larva, ninfa e adulta. Ad ogni passaggio si nutre di sangue, quindi mangia tre volte poi depone le uova e muore. Diventa pericolosa quando durante il suo pasto infetta l’uomo o l’animale presso cui si è fermata. «La malattia più frequente è la sindrome di Lyme che è una borreliosi multi-sistemica che interessa diversi organi: pelle, articolazioni e si manifesta con febbre, dolori diffusi, stanchezza. Nei casi più gravi può evolvere in meningite».

Uno studio cinese rivela che una persona su sette ha contratto la malattia

Una ricerca condotta dalla Kunming Medical University in Cina condotta da gennaio 1984 e dicembre 2021 ha preso in esame 89 studi e sottoposto ad analisi del sangue un totale di 150 mila persone. Analizzando i dati ed esaminando la presenza di eventuali anticorpi si è scoperto che il tasso globale di infezione è del 14,5%. In pratica una persona su sette ha contratto questa patologia. L’area più colpita è l’Europa centrale, dove si segnala un 20,7% di infezioni, a seguire l’Asia orientale con il 15,9% e l’Europa occidentale con il 13,5%.

Se la malattia di Lyme è la più frequente, non mancano anche casi più rari i casi di febbre Q o meningite, mentre i decessi, pochi fortunatamente, sono riconducibili a complicanze per altre patologie pregresse. Per estrarre la zecca è importante non improvvisare, meglio seguire le linee guida dell’Istituto superiore della Sanità. «Lo strumento utile per rimuovere le zecche è la pinzetta con punte sottili, facendo dei movimenti rotatori leggeri finché si sfila – spiega D’Arminio Monforte -. Evitare di toccarla con le mani e poi se è rimasto il rostro all’interno, è opportuno cercare di toglierlo con un ago sterilizzato». Per ridurre la possibilità di venire a contatto con le zecche, in ogni caso, è consigliato indossare abiti chiari, fare escursioni nei boschi o in prati con pantaloni lunghi, scarponcini o stivali e preferibilmente cappello. Ma c’è chi fa di più: il Veneto, tra le regioni più colpite dalle zecche, ha messo a punto una profilassi vaccinale in alcune aree a rischio.

In Veneto vaccinazione anti-encefalite da zecche (TBE) per le categorie a rischio

Dal 2019 Regione Veneto garantisce ai cittadini della provincia di Belluno, particolarmente interessata dal problema, e ad alcune categorie considerate a rischio, come i volontari del soccorso alpino e della Protezione Civile, la possibilità di effettuare gratuitamente la vaccinazione anti-encefalite da zecche (TBE), mentre per tutti coloro che risiedono in Veneto e ne fanno richiesta, sarà disponibile ad un prezzo agevolato di 25 euro a dose.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Long Covid: rischio sovrastimato? Comunità scientifica divisa
Tracy Beth Høeg dell’Università della California, San Francisco, e il suo team di ricerca hanno affermato che c'è una buona probabilità che il Long Covid sia stato sovrastimato. Le conclusioni del loro lavoro hanno sollevato un polverone di polemiche all'interno della comunità scientifica
Dai pappataci alle zecche, i consigli dei microbiologi per evitare rischi punture di insetto
Zanzare, zecche, pappataci possono trasmettere a noi e ad altri animali patogeni in grado di causare malattie fastidiose e potenzialmente gravi. L’Associazione microbiologi clinici italiani (Amcli) ricorda i rischi e le indicazioni per difendersi, a casa e in vacanza. Nel caso di viaggi all’estero, soprattutto verso destinazioni tropicali, la prima precauzione è quella di rivolgersi, […]
di Redazione
Si può sviluppare il Long Covid alla seconda infezione?
Anche in caso di reinfezione è possibile sviluppare il Long Covid, la sindrome che insorge anche molte settimane dopo l'infezione acuta. Tuttavia, è più probabile svilupparla alla prima infezione piuttosto che alla seconda, almeno secondo una ricerca britannica
Virus mortale colpisce il Regno Unito. Tre persone morte per encefalite da zecca
Le autorità sanitarie britanniche hanno rilevato per la prima volta la diffusione di un'infezione mortale trasmessa dalle punture di zecca in varie parti del Regno Unito. Al momento la UK Health Security Agency (UKHSA) ha accertato tre casi di encefalite trasmessa da zecche (TBEV) in pazienti residenti nello Yorkshire, a Norfolk e al confine tra Hampshire e Dorset. Ulteriori test sulle zecche condotti in tutto il Regno Unito hanno rivelato che la malattia, che fino ad ora è stata riscontrata comunemente in alcune parti dell'Europa e dell'Asia, è ora diffusa nel Regno Unito
Long Covid, come stanno gli italiani che lo hanno sviluppato nella prima ondata?
Sono passati più di tre anni da quando è scoppiata la pandemia nel Mondo e in Italia. Da allora sono circa 26 milioni gli italiani contagiati. «Nella maggior parte dei casi si guarisce dopo qualche mese, ma ci sono pazienti che anche a distanza di 3 anni continuano a stare male», racconta Matteo Tosato, responsabile dell'Unità operativa Day Hospital post-Covid, Fondazione Policlinico Gemelli Irccs di Roma
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...