Inaugurata al PAN in occasione della Giornata Nazionale del Braille, la mostra invita lo spettatore a “vedere” con le emozioni
La fotografia e la cecità. Sembrerebbe un ossimoro, ed invece è il fil rouge che ha animato un bellissimo progetto di inclusione, realizzato dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI) di Napoli insieme alla Fondazione Istituto Strachan Rodinò e al Centro di consulenza tiflodidattica di Napoli.
A partire dal 2019, infatti, in occasione dei campi estivi organizzati da queste associazioni, si è sviluppata quest’attività che ha avvicinato i bambini e ragazzi non vedenti e ipovedenti al mondo della fotografia. Coniugando attività ludiche, ricreative e riabilitative all’apprendimento delle tecniche fotografiche, i ragazzi hanno realizzato scatti che dimostrano come la vista sia il senso privilegiato per la fruizione dell’arte, ma non necessariamente per la sua creazione.
Gli scatti realizzati dai ragazzi sono confluiti in una mostra fotografica ospitata al PAN di Napoli, intitolata “Catturiamo emozioni con il loro approccio” inaugurata il 24 febbraio a ridosso della Giornata Nazionale del Braille. Guidati e coordinati dall’esperienza della fotografa napoletana Marzia Bertelli, i ragazzi hanno realizzato fotografie che immortalano attimi di vita vissuta, guidati dal suono delle loro voci per scattare i ritratti, e da tutti gli altri sensi per scattare fotografie alla natura ma anche di meravigliosi panorami della città.
Il risultato è una carrellata di immagini che guida il visitatore all’interno della prospettiva di un non vedente, che supplisce alla disabilità visiva attraverso le emozioni, la ragione, e gli altri sensi a disposizione. E soprattutto dimostra che il mondo della fotografia e dell’arte in generale non può più essere un tabù per non vedenti e ipovedenti. «Questa iniziativa nasce per cercare di colmare quel gap che esiste tra i ragazzi non vedenti e coloro i quali non hanno una disabilità visiva. Abbiamo dimostrato che, se messi nelle giuste condizioni, per loro nulla è impossibile – commenta ai nostri microfoni Mario Mirabile, presidente UICI Napoli». Non a caso, nell’ambito dell’inaugurazione della mostra fotografica, si è tenuta la tavola rotonda di confronto intitolata “Bambini, cecità e arte”, che ha messo in evidenza l’importanza di mettere in campo nuove strategie e metodologie per avvicinare i bambini con disabilità visiva al mondo dell’arte, in tutte le sue sfaccettature.
«La fotografia è solo da poco tempo parte fondamentale dei processi di inclusività dei ragazzi non vedenti e ipovedenti – è il commento di Silvana Piscopo, responsabile Istruzione UICI Napoli – cui troppo spesso viene preclusa non solo la fruizione dell’arte, ma anche i processi creativi che la sottendono. Eppure la piena inclusione sociale passa anche e soprattutto da questo. L’arte è uno strumento che unisce e abbatte tutte le barriere».
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