L’appuntamento per i pazienti affetti da asma moderato o grave è dal 15 al 19 maggio e dal 12 al 16 giugno per visite e consulenze gratuite nei 40 centri specializzati prenotabili al numero verde 800628989
Per i pazienti affetti da asma quest’anno l’appuntamento con le visite specialistiche gratuite di Asma Zero Week raddoppia. Saranno infatti due le settimane (dal 15 al 19 maggio e dal 12 al 16 giugno) in cui i pazienti potranno fare un controllo nei quaranta centri aderenti in tutta Italia, prenotabili al numero verde 800628989.
«Dal 2017 accompagniamo i pazienti con asma ad una rivalutazione della malattia che deve essere periodica – spiega Mario Picozza, presidente di FederASMA e ALLERGIE, l’associazione di pazienti promotrice dell’evento -. Siamo convinti che sia essenziale incentivare la prevenzione, circoscrivere il più possibile le conseguenze serie dell’asma e offrire un aiuto concreto alle persone con malattia non adeguatamente controllata. E per fare ciò mettiamo a disposizione dei pazienti la possibilità di effettuare gratuitamente una visita di controllo e di rivalutazione e di ricevere consigli utili alla gestione della malattia. In particolare, ci rivolgiamo a coloro che sono convinti di non avere più necessità di visite periodiche perché gestiscono in autonomia i sintomi e pensano di avere il controllo della patologia. In realtà è opportuno non sottovalutare l’asma in quanto un solo episodio può rivelarsi molto pericoloso».
Sono tre milioni i pazienti asmatici a cui è rivolto l’invito di non dimenticare i controlli periodici. Promosso da FederASMA e ALLERGIE – Federazione Italiana Pazienti ODV, in collaborazione con Respiriamo Insieme – APS e con il patrocinio della Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica (SIAAIC) e della Società Italiana di Pneumologia (SIP/IRS), la settima edizione di Asma Zero Week avrà come tema dominante l’asma grave, una forma non controllato che richiede specifici percorsi diagnostici e terapeutici.
«L’asma può essere efficacemente trattato e i pazienti possono avere una buona gestione della malattia, ma per farlo occorre seguire le indicazioni terapeutiche. I broncodilatatori a breve durata (SABA) sono utilizzati a volte in modo eccessivo, mentre i corticosteroidi orali spesso sono sottoutilizzati – spiega Paola Rogliani, Professoressa Ordinaria di Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università Tor Vergata e Direttore UOC Malattie Apparato Respiratorio, Fondazione Policlinico Tor Vergata di Roma -. Circa il 32% dei pazienti, infatti, abusa dei broncodilatatori e non utilizza i corticosteroidi orali mettendo a rischio la propria salute. Questo appuntamento, perciò, è importante per aiutare i pazienti ad un corretto uso delle terapie e quest’anno abbiamo allargato il focus anche ai pazienti con forma grave che rappresenta circa il 15% dei pazienti con asma».
Un’attenzione particolare sarà dedicata proprio alla forma grave di cui soffrono circa 300 mila persone tra adulti, adolescenti e bambini. Una condizione che colpisce fino al 10% dei pazienti asmatici con un impatto rilevante sul benessere fisico e psicologico, sulla scuola, sul lavoro e nella vita familiare e sociale. Lo sanno bene i caregiver come Simona Barbaglia, Presidente dell’associazione Respiriamo Insieme e madre di un adolescente con una storia di asma grave da raccontare. «Dall’età di sei mesi fino a sei anni abbiamo fatto decine di accessi al pronto soccorso per mio figlio. All’inizio si combatteva contro una malattia senza nome che avevamo ribattezzato “il mostro” – racconta -. Finalmente nel 2013 è arrivata la diagnosi corretta e quindi una terapia in grado di controllare i sintomi e restituire a mio figlio una vita serena, degna di un bambino della sua età».
Dopo decine di ricoveri Simona riesce finalmente a conoscere la diagnosi della malattia che impediva al suo bambino di respirare e decide, nel 2014, di fondare con altre famiglie l’associazione per offrire servizi a chi è costretto a vivere il medesimo dramma. «Siamo un punto di riferimento, diamo informazioni e facciamo formazione specifica rispetto alla malattia – aggiunge -, con un supporto psicologico e legale alle famiglie». Un lavoro costante anche per stimolare le istituzioni a dare maggiore voce alle famiglie colpite dalla malattia, e ai pazienti utili consigli. «Ciò che mi sento di dire a chi sta attraversando il tunnel, nella speranza di arrivare alla luce, è di avere una rete di specialisti a cui fare riferimento per una presa in carico multidisciplinare che è fondamentale per la gestione di queste patologie».
Dal controllo alla remissione della malattia, quello che fino a qualche anno fa sembrava un traguardo irraggiungibile, oggi è alla portata di tutti grazie a nuove opzioni terapeutiche come sottolinea Giorgio Walter Canonica, Professore di Medicina Respiratoria di Humanitas University e Responsabile del Centro di Medicina Personalizzata: Asma e Allergologia Humanitas Research Hospital di Rozzano (Milano). «È un cambio culturale rispetto al passato e un salto qualitativo per la vita dei nostri pazienti – fa notare Canonica -. Il che non significa solo il miglioramento dei sintomi con scomparsa dell’attacco di asma, ma anche della terapia non più basata su cortisone sistemico e una stabilità funzionale respiratoria. Questo significa una aderenza alla terapia con farmaci biologici».
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