La psicoterapeuta Angela Quaquero: «Chi è stato privato dei baci durante l’infanzia non si sentirà degno di essere amato e sarà un adulto incapace di amare»
Nelle fiabe è in grado di spezzare anche il più potente degli incantesimi. Nella vita reale, invece, rafforza l’organismo, scaccia lo stress e mette di buonumore. Sono questi i magici poteri del bacio, uno dei più antichi simboli dell’amore, così universale da essere celebrato in tutto il mondo: il 6 luglio è il World Kiss Day, festeggiato per la prima volta nel 1990 in Inghilterra.
«Il bacio – dice Angela Quaquero, psicologa e psicoterapeuta, presidente dell’Ordine degli psicologi della Sardegna – è un gesto forte, che va dritto al campo emozionale più profondo. Le labbra e la mucosa orale, tra i punti più sensibili del nostro corpo, sono in contatto diretto con il nostro sistema nervoso centrale, luogo in cui si originano tutte le nostre emozioni, sia positive che negative. Un bacio, infatti, se non voluto ha delle conseguenze tutt’altro che piacevoli».
Un bacio desiderato, invece, come dimostrato da un recente studio condotto da Wendy Hill, docente di neuroscienza al College Lafayette di Easton, in Pennsylvania, è un potente anti-stress in grado di ridurre i livelli di cortisolo. Gli scienziati hanno analizzato le reazioni di diversi studenti prima e dopo lo scambio di un bacio: hanno riscontrato significativi cambiamenti nei livelli di ossitocina, l’ormone dell’amore, e di cortisolo, l’ormone dello stress. Sia negli uomini che nelle donne, infatti, è stata notata una diminuzione del livello di cortisolo e, di conseguenza, un abbassamento del livello di stress e un aumento delle endorfine, sostanze chimiche prodotte dal nostro cervello con proprietà analgesiche ed energizzanti.
«Per tutte le sue proprietà benefiche – continua Quaquero – è fondamentale dedicare del tempo al bacio, senza mai trascurare troppo a lungo questo gesto di affetto. Il bacio nell’essere umano è il contatto con il corpo di un altro. Una vicinanza che ci riporta immediatamente al primo e più forte legame mai vissuto, quello con la propria madre al momento della nascita».
Il bacio non ha solo un effetto benefico immediato sul nostro cervello e sul nostro corpo. Ha delle conseguenze sulla nostra intera esistenza, sia a medio che a lungo termine. «Chi è stato privato dei baci durante l’infanzia avrà problemi per tutta la vita – dice l’esperta -. Il bambino che non viene baciato, abbracciato, accarezzato con tenerezza è un bambino che non si percepirà mai, purtroppo, come una persona degna di essere amata. Di conseguenza sarà un uomo o una donna anche incapace di amare. La tenerezza è un cibo primario per l’essere umano, necessario nella relazione genitore-figlio e fondamentale nella coppia affinché una relazione duri nel tempo, fino alla terza età. Nemmeno quando si è anziani, infatti, bisogna trascurare questa dimostrazione di affetto».
È importante non dimenticare mai di baciarsi e scambiarsi gesti affettuosi qualunque età si abbia: «Sono gli adulti, genitori o nonni che siano, a dover dare il buon esempio ai più piccoli, insegnandogli la bellezza e l’importanza di baciarsi», sottolinea Quaquera. Gesti che spesso in passato abbiamo dato per scontato e che, invece, ora sembrano mancarci: «L’emergenza coronavirus ha imposto una distanza fisica tra tutti noi. È permesso baciarsi solo tra congiunti. Ma è chiaro che sono tante le persone, non legate da un grado di parentela, che vorrebbero abbracciarsi. Ed è per questo che, probabilmente, da questa esperienza negativa – conclude la psicologa – impareremo a dare il giusto valore ad ogni singolo bacio». Perché, come spesso accade, “non si apprezza mai quello che si ha, finché non lo si perde”.
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