«In Italia, solo il 47% della popolazione utilizza i dispositivi di sicurezza adeguati per i propri bambini durante i viaggi in auto. Seggiolini o rialzi, a seconda del peso, sono obbligatori fino a 150 cm di altezza». L’intervista a Valentino Iurato, della direzione generale per la Sicurezza Stradale del ministero dei Trasporti.
«Anche se il tragitto è breve i bambini vanno sempre posizionati sui seggiolini per auto e le cinture devono essere ben allacciate. Non farlo significa aumentare il rischio di ferite gravi o letali, in caso di incidente stradale, del 70-80% ». Parola di Valentino Iurato, della direzione generale per la Sicurezza Stradale del ministero dei Trasporti.
Le regole da rispettare per mettere in sicurezza i proprio piccoli durante viaggi, più o meno lunghi, sono poche ma fondamentali. «Per prima cosa – ha detto il dirigente per la Sicurezza Stradale – bisogna seguire il Codice della strada, in particolare l’articolo 172 (uso delle cinture di sicurezza e sistemi di ritenuta, ndr), individuando il seggiolino più adatto al proprio bambino. Questi dispositivi sono suddivisi per fascia di peso, normalmente riportata sull’etichetta di omologazione».
Per l’utilizzo di seggiolini e rialzi non esiste un limite di età, ma di altezza: «vanno usati fino a 150 cm – ha sottolineato Iurato – dopodiché sarà sufficiente la cintura di sicurezza».
Non utilizzare i dispositivi previsti dal Codice, posizionare i bambini su seggiolini non adatti alla loro statura o non allacciare le cinture in modo adeguato, come dimostrato da alcuni studi, comporta un significativo aumento di ferite gravi e mortali. Conseguenze che, purtroppo, non sembrano essere uno stimolo sufficiente al rispetto delle regole: «Come ministero – ha commentato Iurato – abbiamo controllato la percentuale di coloro che utilizzano seggiolini e rialzi. La media nazionale risultata è del 47%, con forti variazioni nelle diverse aree della Penisola. Al nord si tocca un picco di diffusione del 60%, al centro si scende al 50, fino al 17% registrato nelle regioni del sud. I dati – ha aggiunto il dirigente ministeriale – sono frutto di osservazioni fatte su tutto il territorio nazionale dal ministero dei Trasporti in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità. Un lavoro cominciato diversi anni fa per verificare l’utilizzo del casco, proseguito, poi, con l’uso delle cinture di sicurezza anteriori e posteriori, fino a constatare, tra il 2015 e il 2016, l’abitudine degli italiani ad adoperare tutti i dispositivi necessari per mettere in sicurezza i bimbi a bordo delle auto».
Ed ai genitori convinti che le proprie braccia possano sostituire le cinture di sicurezza Iurato consiglia «di perdere al più presto questa cattiva abitudine. In caso di frenata, anche se alcuni potranno essere convinti del contrario, è assicurato – ha concluso – che nessuno, per le forze in gioco, potrà essere completamente in grado di trattenerli. È solo un’illusione».