Il sudore non va mai temuto, l’esperto: «È l’assenza di sudorazione durante l’attività fisica a dover destare preoccupazione e non il contrario»
«Non correre altrimenti sudi!». Quanti figli hanno ascoltato questa frase e quanti genitori l’hanno pronunciata almeno una volta nella vita? Sicuramente tanti. O, forse, troppi, considerando che sudare non solo non fa male ma è una reazione del corpo del tutto fisiologica e necessaria. «È l’assenza di sudorazione durante l’attività fisica a dover destare preoccupazione e non il contrario – assicura Attilio Turchetta, responsabile della medicina dello sport dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma -. Sudare serve a mantenere bassa la temperatura corporea e, quindi, ci salva la vita. Credenze popolari in voga soprattutto tra gli anni ’60 e ‘70, secondo le quali l’eccessiva sudorazione potrebbe causare febbre o far pullulare batteri, sono del tutto ridicole e infondate», aggiunge lo specialista.
E, allora, se il sudore non va temuto, il via libera allo sport anche in estate è totale. Ovviamente, con i giusti accorgimenti. Ecco quali. «La prima parola d’ordine è idratazione – sottolinea Turchetta -. In estate è consentito praticare attività fisica a patto che si beva a sufficienza, ovvero la quantità d’acqua adeguata nei tempi giusti. Solo per fare un esempio, un bambino di 10 anni che pratica attività fisica d’estate dovrebbe bere un bicchiere d’acqua da 200 ml ogni 20 minuti. E non è una quantità poi così esigua se si pensa che una lattina di Coca-Cola è 333 ml – aggiunge l’esperto -. Inoltre, è necessario sottolineare che per i bambini bere non è un gesto spontaneo come per gli adulti. Se i nostri figli sono sempre pronti a dirci che hanno fame, sono molto meno bravi a riconoscere e comunicare il senso di sete. Ma l’ostacolo può essere superato semplicemente ricordandogli di idratarsi di tanto in tanto».
La regola numero due è vestire i bambini in maniera adeguata: no al torso nudo ed al capo scoperto. «È necessario che durante l’attività sportiva si indossi una maglietta leggera in fibre naturali e un cappello, possibilmente bianco. Mai preferire i tessuti sintetici, nonostante non necessitino di stiratura: meglio una maglietta un po’ sgualcita, ma di cotone – assicura Turchetta -. No anche ad i tessuti tecnici: lasciamo acquistare ed indossare questa tipologia di capi agli sportivi professionisti – sottolinea lo specialista -. Poi, pur evitando rigorosamente di esporsi al sole durante le giornate più calde è necessario sempre spalmare della crema solare protettiva su tutto il corpo, ripetendo l’operazione di tanto in tanto, soprattutto dopo il bagno al mare o in piscina».
Sono pochi e semplici, dunque, gli accorgimenti necessari affinché i bambini possano divertirsi in totale libertà, praticando gli sport più disparati anche quando le temperature superano i 30 gradi. «L’estate, essendo il periodo in cui bambini e ragazzi hanno maggior tempo libero a disposizione è anche il momento ideale per cimentarsi in sport meno usuali o che comunque non è possibile praticare d’inverno, quando tra la scuola e lo studio pomeridiano resta giusto qualche ora libera per dedicarsi ad una sola tipologia di attività fisica. Ma provare nuovi sport non significa semplicemente fare movimento e perfezionare le proprie capacità di coordinazione motoria, vuol dire anche arricchire il bagaglio esperienziale del bambino e – conclude Turchetta – migliorare le sue capacità sociali e relazionali».
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