Ad accendere i riflettori su possibili diagnosi falsate sono i ricercatori dell’Università di Tel Aviv (Tau), in uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Medicine che ha coinvolto 227 bambini di 4-12 anni
A causa di diagnosi errate molti bambini che soffrono di disturbi del sonno ricevono farmaci per il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Adhd). Ad accendere i riflettori su possibili diagnosi falsate sono i ricercatori dell’Università di Tel Aviv (Tau), in uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Medicine. Dalla ricerca, che ha coinvolto 227 bambini di 4-12 anni, è emerso che i piccoli che soffrono di disturbi respiratori durante il sonno ricevono farmaci per l’iperattività con una frequenza sette volte superiore rispetto ai bambini che non soffrono di problemi respiratori notturni. Inoltre, sono state evidenziate chiare correlazioni tra il disturbo e i sintomi del sonno discontinuo, risultato sei volte superiore rispetto ai coetanei senza diagnosi di Adhd. Ancora, respirare dalla bocca è un’abitudine presente con una frequenza cinque volte maggiore, mentre il russare appare triplicato tra i piccoli pazienti che hanno ricevuto una diagnosi di disturbo da deficit di attenzione e iperattività.
“C’è una probabilità elevata che molti bambini che ricevono farmaci per l’Adhd in realtà soffrano di disturbi respiratori durante il sonno – spiega Sigalit Blumer, uno degli autori -. A causa della diagnosi errata, il problema reale rimane non trattato e la terapia non necessaria potrebbe addirittura peggiorare la situazione. I disturbi respiratori durante il sonno sono un fenomeno piuttosto comune tra i bambini e possono causare una varietà di problemi, sia di sviluppo, sia comportamentali – aggiunge -. Ma nonostante la sua importanza, la consapevolezza del problema è piuttosto bassa, quindi in molti casi il disturbo rimane non diagnosticato o viene diagnosticato erroneamente”.
Per lo più, i disturbi respiratori durante il sonno nei bambini si manifestano generalmente come russare (tra l’8% e il 27% dei bambini russa durante il sonno) e/o apnee. Questi disturbi portano a una mancanza transitoria di ossigeno nel sangue che può compromettere i processi di crescita e sviluppo che avvengono durante il sonno e causare disturbi cognitivi e comportamentali durante la veglia, come difficoltà di apprendimento, iperattività, stanchezza e mancanza di concentrazione, tutti sintomi simili alle caratteristiche dell’Adhd, il che porta spesso a una diagnosi errata e al trattamento con farmaci inefficaci e con effetti collaterali piuttosto conclamati. Per questo i ricercatori invitano “i genitori di bimbi che russano o che hanno difficoltà respiratorie durante il sonno, scarsi livelli di vigilanza durante il giorno e problemi di comportamento, a chiedere al proprio medico di fiducia di svolgere ulteriori accertamenti per giungere ad una corretta diagnosi”.
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