La nuova tecnologia ‘a blocchi’ protetta da sistemi crittografati garantisce una sicurezza persuasiva per i donatori. Stefano Vella, Presidente dell’Agenzia del Farmaco: «La rivoluzione è monitorare i fondi dalle mani dei benefattori a quelle dei beneficiari»
Trasparenza e fiducia. Questi gli assi portanti imprescindibili quando si parla di charity. I donatori che devolvono fondi per ONG e Onlus diventano sempre più esigenti e il controllo del percorso che le donazioni fanno dalle mani del benefattore a quelle del beneficiario, è fondamentale per la credibilità delle associazioni stesse. «Proprio per monitorare queste azioni la Blockchain può rappresentare un validissimo aiuto», dichiara Stefano Vella, Presidente AIFA e Direttore del Centro Nazionale per la Salute Globale dell’Istituto Superiore di Sanità.
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«L’impiego della Blockchain in sanità è oramai cosa nota – prosegue Vella intervistato in occasione del Direttivo dell’Osservatorio Internazionale per la Salute Onlus di cui è membro del comitato scientifico -, controllo e condivisione delle cartelle sanitarie, dati dei pazienti al sicuro da furti o alterazioni, insomma questa tecnologia è in crescita e ora sarebbe il caso di applicarla anche nel fundraising per il settore no profit».
«La criptovaluta rivoluzionerà il Terzo settore», spiega Vella che sottolinea quante siano le realtà no profit, anche in Italia, che già hanno cominciato ad utilizzare la moneta virtuale supportata dalla tecnologia Blockchain per le raccolte solidali. Infatti a differenza di altre modalità di donazione, come gli sms per esempio, la ‘catena a blocchi’ protetta da algoritmi crittografici, permette di monitorare e quantificare ogni cifra erogata tenendo sempre traccia esatta e immodificabile dei movimenti che questa subisce.
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«Questa rivoluzione tecnologica è stata inizialmente applicata ai bitcoin proprio per garantire il fatto che nessuno potesse toccare nulla senza che l’altro lo sapesse – conclude -. Prestissimo, sono convinto, questa tecnologia verrà utilizzata anche per il controllo dei bilanci nelle grandi aziende multinazionali».