«Ci hanno permesso di riprogettare dall’inizio tutti i percorsi, dalle fragilità alle donne vittime di violenza e maltrattamenti». Così il direttore dell’azienda ospedaliera Antonio Lazzara
Anche quest’anno Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, ha attribuito i Bollini Rosa 2020-2021 agli ospedali italiani “vicini alle donne” e che si sono distinti con servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che le riguardano.
Alla 9a edizione dei Bollini Rosa hanno partecipato 344 ospedali italiani e numerose società scientifiche. I 335 ospedali premiati costituiscono una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose per promuovere l’aggiornamento dei medici e degli operatori sanitari e l’opportunità, per la popolazione, di poter scegliere il luogo di cura più idoneo alle esigenze delle donne.
Tra gli ospedali virtuosi che sono stati premiati, tre sono ubicati nel Sud Italia (il C.R.O.B. di Rionero in Vulture, il Neuromed di Pozzilli e il Rodolico di Catania) e hanno ottenuto il massimo riconoscimento nella candidatura perché esempi di buone pratiche clinico-assistenziali e importanti punti di riferimento sul territorio regionale.
E c’è addirittura chi ha portato a casa un “doppio bottino”. È il caso dell’Azienda Ospedaliero Universitaria catanese che, nella cerimonia di premiazione che si è svolta al Ministero della Salute, ha ricevuto il massimo punteggio per i suoi due ospedali: tre bollini per il San Marco e tre bollini per il Policlinico. A ritirare le targhe sono stati il direttore sanitario aziendale dottor Antonio Lazzara e la referente aziendale del progetto dottoressa Gaetana Reitano. «Siamo stati premiati per l’Attivazione del Codice Rosa al Policlinico, un modello ben preciso di gestione della donna che ha subìto maltrattamenti o violenza, anche sessuale – ha spiegato il dottor Lazzara a Sanità Informazione -. L’azienda ha stretto rapporti con la Procura, la polizia postale e le associazioni di volontariato, coinvolgendo tutte le aziende del territorio e ha stabilito un’organizzazione interna a tutela della donna caratterizzata da percorsi separati, stanze separate, possibilità di ricovero e approccio multidisciplinare con consulenti, assistenti sociali, psicologi e ginecologi».
All’Azienda Ospedaliero Universitaria catanese è stata riconosciuta un’esperienza di miglioramento nei percorsi che riguardano le cure di genere: «Tante sono state le modifiche strutturali intervenute nell’ultimo periodo – ha precisato Lazzara a Sanità Informazione – abbiamo due terapie intensive neonatali e siamo sede per la Sicilia orientale del trasporto neonatale in urgenza, ossia ci occupiamo della gestione, del trattamento e del trasporto di tutti i neonati che necessitano di particolari cure».
Il percorso si completa al San Marco con un grande polo materno-infantile per l’emergenza della donna e del bambino: «Abbiamo attivato anche un pronto soccorso ginecologico e pediatrico e un sistema di emergenza urgenza per la gestione del neonato» ha evidenziato il direttore sanitario Lazzara.
La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta attraverso un questionario di candidatura composto da quasi 500 domande suddivise in 18 aree specialistiche. I bollini conseguiti sono stati validati da una commissione multidisciplinare, diretta da Walter Ricciardi – Direttore del Dipartimento di Scienze della Salute della Donna, del Bambino e di Sanità Pubblica del Policlinico Gemelli di Roma – considerando gli elementi qualitativi di particolare rilevanza e i risultati ottenuti nelle diverse aree specialistiche.