Per ottenere il bonus tiroide bisognerà passare una visita della commissione sanitaria Inps. Per il professore ci sono troppe differenze tra le patologie e dare a tutti l’indennizzo non avrebbe senso
Da 286 a 550 euro. In questi giorni si discute molto del cosiddetto “bonus tiroide” riconosciuto dall’Inps. Il nome non è esattamente appropriato. Si tratta in effetti di un assegno di invalidità civile, riservato a chi soffre di uno dei quattro disturbi della tiroide: carcinomi tiroidei, gozzo, ipotiroidismo e ipertiroidismo.
Per farne richiesta sarà necessario presentare domanda all’Inps e superare la visita di accertamento della Commissione sanitaria dell’Asl locale. Sono ancora molto poche, tuttavia, le notizie chiare sul bonus tiroide e sulle possibili distinzioni necessarie per richiederlo. Sanità Informazione ha raggiunto il prof. Vincenzo Toscano, endocrinologo e past president di Ame (Associazione medici endocrinologi) per qualche delucidazione.
«Noi di Ame non siamo stati interpellati né dai politici né dall’Inps – spiega alla richiesta di maggiori dettagli –. Coinvolgere gli endocrinologi, che siano associazioni o società scientifiche, è importante per poter porre anche un discrimine su quali pazienti abbiano diritto a un’invalidità civile».
Tra le informazioni per ottenere il bonus tiroide si parla di ipotiroidismo e ipertiroidismo senza ulteriori specifiche. Toscano invita anche a valutare le richieste in un’ottica di giustizia sociale rispetto ai problemi causati dalle disfunzioni della tiroide. «Esiste la tiroidite cronica che si cura con un semplice farmaco, concedere a tutti un indennizzo non avrebbe senso», fa presente.
«La consulenza medica da questo punto di vista è imprescindibile – aggiunge Toscano –, le patologie vanno selezionate. Il paziente colpito da tumore tiroideo, recidivante, che ha problematiche che possono andare avanti tutta la vita come un ipoparatiroidismo o una lesione del laringeo, ha completo diritto a un aiuto. In quanto anche lavorare può risultare difficile».
Ma una popolazione troppo vasta che dovesse avere accesso al bonus sarebbe controproducente, secondo il professore. «L’iniziativa può avere un valore se viene circostanziata – conclude Toscano – e dedicata a un numero ristretto di pazienti con lesioni importati che ne condizionano la vita. Ai pazienti consiglio di consultare il proprio endocrinologo prima di fare richiesta e procedere quindi a una valutazione con il professionista».
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