«Il manifesto che abbiamo realizzato spiega con degli acronimi “ABCDEF” di ricordare ai pazienti e ai curanti quelli che sono i capisaldi dei diritti e dei doveri che ogni paziente dovrebbe avere su questa patologia» sottolinea Responsabile del Dipartimento di Pneumologia Riabilitativa degli Istituti Clinici Scientifici Maugeri di Pavia
Si chiama Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva, in gergo medico BPCO, ed è una delle patologie respiratorie più diffuse, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nel 2020 diventerà la terza causa di morte e quinta di invalidità a livello mondiale. Eppure, è una delle malattie più sottostimate e sotto-diagnosticate. Per rendere consapevole la popolazione, dunque, AIPO, l’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri, ha realizzato una campagna di sensibilizzazione “ABCDEF del buon respiro”, per non restare senza fiato.
«Molto spesso i pazienti con questa patologia hanno scarsi diritti rispetto ad altri», introduce l’argomento Michele Vitacca, Responsabile del Dipartimento di Pneumologia Riabilitativa degli Istituti Clinici Scientifici Maugeri di Pavia.
Cosa significa questo? «Il manifesto che abbiamo realizzato, con degli acronimi “ABCDEF”, ricorda ai pazienti e ai curanti quelli che sono i capisaldi dei diritti e dei doveri che ogni paziente dovrebbe avere su questa patologia».
A alt al fumo di sigaretta;A
B buona diagnosi con un esame spirometrico;
C corretta terapia farmacologica secondo le più moderne linee guida internazionali;
D decidere per percorsi di riabilitazione respiratoria e per un miglioramento dei propri stili di vita;
E esigere continuità di cura, essendo una malattia cronica;
F fragilità sociale in quanto ogni patologia cronica si innesta in una singola e specifica situazione sociale, con chi si vive, in quale città e quali sono le disponibilità economiche che si hanno a disposizione.
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L’accesso alle cure è garantito a tutti i cittadini?
«In teoria sì, in realtà stiamo facendo una battaglia con la sanità italiana per ottenere una sorta di esenzione per patologia, ovvero per accedere gratuitamente ad una serie di servizi. Quello che in realtà si potrebbe fare di più è una disponibilità più capillare di conoscenza della malattia per farla emergere per esempio nel grande mondo dei pazienti grossi fumatori che hanno il cosiddetto “manca-fiato”, ma non sanno neppure di avere questa malattia. Quindi il nostro impegno va verso un lavoro di formazione ed informazione, dall’altra a livello nazionale ciò che manca è l’accesso a percorsi di riabilitazione respiratoria».
Vivere bene con la broncopneumopatia cronica ostruttiva si può grazie anche alle associazioni dei pazienti che alle battaglie per ottenere la gratuità del ticket e rendere omogeneo il percorso di riabilitazione uniscono un prezioso lavoro di prevenzione.
«Stiamo lavorando per modificare quella che fortunatamente è solo una distorsione in alcune zone – aggiunge Albino Sini, medico e membro dell’Associazione Italiana Pazienti BPCO Onlus – e in alcune ATS, quello che ci interessa particolarmente è la prevenzione, quindi la diffusione del messaggio sui rischi che determinati stili di vita possono generare con la comparsa della malattia o l’aggravamento della stessa».
In che modo?
«In particolare, la lotta al tabagismo tra le nuove generazioni che, stando ai dati statistici, consumano più tabacco di quello che si consumava dieci o venti anni fa».