Salute 26 Agosto 2022 09:27

Caldo e salute mentale, perché i pazienti psichiatrici soffrono più il cambiamento climatico

Zanalda (SIP): «Necessario porre in essere campagne di prevenzione come per altre categorie fragili»
Caldo e salute mentale, perché i pazienti psichiatrici soffrono più il cambiamento climatico

L’estate 2022 passerà alla storia per il suo caldo record, sia per intensità che per durata. E se gli effetti del calore eccessivo sulla salute fisica sono ormai ben note, così come le strategie per farvi fronte, meno si parla del rapporto tra ondate di calore e benessere psichico.

Sono ormai molti gli studi che analizzano gli effetti negativi delle alte temperature sulla salute mentale, sottolineando in particolare, come anche l’aumento di solo 1 grado sia correlato a una maggiore incidenza di decessi collegati a patologie psichiche (+2.2%), di slatentizzazione di disturbi psichici non diagnosticati, di peggioramento di quelli già in essere, tra cui ansia, depressione, e disturbo bipolare, addirittura aumento delle condotte violente.

Sanità Informazione ha approfondito la questione con l’aiuto dello psichiatra Enrico Zanalda, presidente della SIP (Società Italiana Psichiatria).

I pazienti psichiatrici e le strategie di adattamento

«Sicuramente – spiega Zanalda – le persone che soffrono di disturbi psichici hanno in generale meno possibilità di porre in essere strategie di difesa o adattamento, e possono quindi risentire maggiormente di condizioni climatiche sfavorevoli. Di conseguenza lo stress che ne deriva amplifica una serie di disagi che talvolta sono sotto soglia, o esasperandoli a tal punto da fare aumentare, in alcuni casi già a rischio, la probabilità che sfocino in condotte aggressive».

Ridotta efficacia di alcuni farmaci

Gli studi parlano anche del rischio di alterazione, a causa del caldo, di alcune molecole comunemente contenute nei farmaci più in uso contro i disturbi psichici, ad esempio il litio, che si associa quindi ad una minore efficacia. «Soprattutto – osserva lo psichiatra – c’è il rischio che una eccessiva sudorazione dovuta appunto alle alte temperatura possa causare una minore concentrazione ematica della sostanza e quindi ridurne gli effetti».

Il fattore climatico e l’imprevedibilità

«Quello che è importante sottolineare – spiega  Zanalda – è che non è il gran caldo di per sé responsabile di tutto questo: nelle regioni tropicali infatti non assistiamo a una maggiore incidenza di questi disturbi. Il fattore scatenante è, invece, l‘aumento della temperatura inaspettato e protratto nel tempo, a cui non si è abituati, che è proprio quello che sta caratterizzando questa stagione».

Campagne di prevenzione come per altri soggetti a rischio

«A causa dei cambiamenti climatici in atto – continua lo psichiatra – possiamo dire con ragionevolezza certezza che questa estate così torrida e lunga non resterà un caso isolato. È quindi necessario che, così come accade con le campagne di prevenzione dal caldo rivolte agli anziani, categoria particolarmente a rischio in caso di temperature elevate – conclude – si pongano in essere analoghe campagne per i soggetti con patologie psichiche».

 

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