A Roma la prima conferenza sugli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute. Il 13 l’incontro ISS-Mattarella. Il messaggio di Maria Neira (OMS) alla COP24: «La battaglia per il clima non è solo degli ambientalisti. Pensiamo anche alla nostra salute, poi parliamo del pianeta. Forse così, dopo 24 conferenze, arriveremo a risultati concreti». E anticipa le linee d’azione che l’Organizzazione Mondiale della Sanità presenterà mercoledì a Katovice
A Katovice, in Polonia, è in corso la Conferenza promossa dalle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. I rappresentanti di circa 200 Paesi sono riuniti, per la 24esima volta, per discutere delle strategie per invertire la rotta, ma difficilmente raggiungeranno un accordo. Al G20 di Buenos Aires gli Stati Uniti hanno ribadito la loro decisione di ritirarsi dall’accordo di Parigi sul clima. Parigi, dal canto suo, per il terzo week-end consecutivo è stata messa a ferro e fuoco da migliaia di ‘gilet gialli’ che protestano contro l’introduzione di una tassa sui combustibili fossili. A Roma, intanto, l’Istituto Superiore di Sanità ospita il primo simposio internazionale dedicato a cambiamenti climatici e salute, che produrrà una carta firmata dai più importanti esperti su salute e clima. Un documento basato sulle evidenze scientifiche con le raccomandazioni e le azioni necessarie per contrastare e contenere i rischi sulla salute prodotti dai cambiamenti climatici. Un tentativo di ribaltare il punto di vista ed arrivare finalmente a risultati concreti: «Facciamo capire che quella sul clima non è una battaglia degli ambientalisti per il pianeta. Riguarda i nostri polmoni, i nostri cuori e i nostri cervelli, non delle prossime generazioni. Se capiamo questo avremo una motivazione per fare ancora di più. Poi parliamo dell’ambiente», consiglia dai nostri microfoni Maria Neira, direttrice del dipartimento Salute pubblica e determinanti ambientali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Un binomio inconsueto, infatti, quello che dà il titolo alla conferenza internazionale in corso all’ISS, ma con numeri da capogiro: secondo l’OMS, circa 250mila morti l’anno nei prossimi vent’anni saranno attribuibili, direttamente o indirettamente, al cambiamento climatico. Un milione di bambini nel mondo hanno problemi respiratori legati all’inquinamento atmosferico che, in Italia, causano il 12% dei ricoveri pediatrici. È il presidente dell’ISS Walter Ricciardi, quindi, ad evidenziare a Sanità Informazione l’importanza di accendere i riflettori sul legame tra clima e salute: «Molto spesso si ha consapevolezza dell’impatto dei cambiamenti climatici sull’ambiente, ma non si conosce quello sulla salute. Di fatto, il cambiamento climatico sta uccidendo le persone, soprattutto i bambini. Vogliamo lanciare un segnale di allarme e speriamo di convincere i governi e le persone che è necessario agire. Questo è un vero e proprio armageddon a fuoco lento, di cui non ci stiamo accorgendo, ma un grado in più può ucciderci tutti». Tematiche care al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha conferito la medaglia presidenziale all’Istituto Superiore di Sanità: «Il Presidente ha voluto dedicarci un’udienza privata – aggiunge Ricciardi -. Lo incontrerò il 13 dicembre e lo aggiornerò anche sui risultati del nostro lavoro».
Nel 2003 70mila persone in Europa sono state uccise dalle onde di calore, colpendo soprattutto le persone più vulnerabili, quindi bambini, anziani e malati. E le onde di calore sono solo una delle conseguenze che il cambiamento climatico ha sulla nostra salute: «In Italia ad esempio – spiega Ricciardi – sono tornati alcuni tipi di zanzare che non conoscevamo e che possono trasmettere malattie che pensavamo fossero estinte, come la malaria. È tornata la chikungunya, potrebbe esserci la dengue. Poi le inondazioni e il cambiamento brusco tra caldo e freddo determinano problemi per l’agricoltura, quindi in assenza di cambiamento avremo problemi a produrre i cibi che mangiamo. Inoltre – continua il presidente ISS – l’acidificazione degli oceani mette a rischio le barriere coralline e, quindi tutta la catena alimentare. Insomma – conclude Ricciardi – è uno scenario drammatico, ma se non agiamo entro le prossime due generazioni corre il rischio di diventare veramente tragico».
Proprio per sottolineare i problemi che il cambiamento climatico comporta per la salute di tutti, l’OMS è tra i partecipanti della COP 24 di Katovice. Mercoledì pubblicherà un rapporto che, come anticipato da Maria Neira, indicherà tre linee d’azione: «Dobbiamo smettere di bruciare combustibili fossili che causano il riscaldamento globale e l’inquinamento dell’aria, che poi entra nei nostri polmoni e nel nostro sistema cardiovascolare. La transizione energetica deve essere fatta al più presto possibile, nel nome della salute. In secondo luogo, la pianificazione urbanistica delle nostre città deve cambiare completamente, e deve essere fatta per gli umani, non per le macchine. Infine, noi che lavoriamo nel mondo della salute dobbiamo comunicare di più, spiegare ai pazienti le cause delle loro malattie, contribuendo a ridurle. Sono tre rivoluzioni – spiega la dottoressa Neira – e sono positive, possibili e urgenti».
«L’OMS – risponde Maria Neira – da tempo sta fornendo tutta l’evidenza scientifica, legando le cause con gli effetti e mettendo sul piatto anche azioni politiche: convochiamo i governi chiedendo loro di cambiare fonte di energia, che altrimenti ha un impatto molto negativo sulla salute delle persone. I cittadini, poi – prosegue la rappresentante dell’OMS – hanno il dovere di informarsi e possono iniziare a lasciare più spesso la macchina a casa, ad utilizzare i trasporti pubblici, a fare la raccolta differenziata, ad essere più esigenti con i politici. Dobbiamo far capir loro – conclude la dottoressa Neira – che il cambiamento climatico e l’inquinamento non fanno bene alla nostra salute».
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