Nel 2016, in Italia, si sono ammalate di tumore al seno oltre 50mila donne. Il Professor Giuseppe Petrella, oncologo e docente di Chirurgia Generale presso l’Università Tor Vergata di Roma, spiega a medici e pazienti come affrontare il “killer delle donne” con il corso Fad “Patologia mammaria: prevenzione, diagnosi e terapia” abbinato al cortometraggio “La storia di Francesca”
Il cancro al seno è la prima causa di mortalità per tumore nelle donne e in media colpisce una donna su otto: per questo, il ruolo dei medici è fondamentale nel sensibilizzare e sollecitare le pazienti ad effettuare controlli periodici che possono rivelarsi degli autentici salvavita. «Il primo consiglio è raccomandare la prevenzione» spiega Giuseppe Petrella, oncologo e docente di Chirurgia Generale presso l’Università Tor Vergata di Roma. «Il messaggio che noi medici dobbiamo inviare alle donne – prosegue Petrella – è che il tumore alla mammella è uno dei pochi per i quali c’è la guarigione definitiva, ma questa guarigione c’è se viene fatta la diagnosi precoce».
Il Professor Petrella è anche docente del corso Fad “Patologia mammaria: prevenzione, diagnosi e terapia” del provider ECM 2506 Sanità in-Formazione in collaborazione con Artemisia Onlus, lanciato in occasione della Giornata Nazionale della Salute della Donna del 22 aprile 2017. Il corso, abbinato al cortometraggio ‘La storia di Francesca’ che racconta la sfida al cancro di una giovane donna, si concentra sul “One Stop Approach” cioè la diagnosi rapida di sospetti tumori del seno con un team multidisciplinare in un’unica struttura. «È un’iniziativa importantissima perché in un solo giorno la donna può fare tutti gli accertamenti ed avere tutte le risposte», sottolinea il professor Petrella. «Con questo protocollo – spiega – nella stessa giornata la donna può fare l’ecografia, la mammografia, la risonanza della mammella, l’esame citologico e sapere non solo che cos’ha ma soprattutto che cosa deve fare».
Ma quali sono i possibili campanelli d’allarme della presenza di un cancro al seno? «Il primo segnale ovviamente è la presenza di un nodulo alla mammella – spiega l’oncologo – ma occorre prestare attenzione anche ai cavi ascellari: persino i cancri piccoli possono dare subito metastasi alle linfoghiandole dell’ascella. In caso di carcinomi avanzati, la donna può avvertire senso di spossatezza e registrare un calo di peso».
In molti si chiedono quanto gli stili di vita e l’alimentazione influiscano nella formazione della malattia e quanto invece conti la predisposizione genetica. «Una percentuale è su base genetica – spiega il Professore – nel senso che ci sono alterazioni dei geni e su questo, allo stato attuale, c’è ben poco da fare. Ma l’alimentazione anche può incidere. Per esempio l’obesità può essere un fattore che predispone al cancro della mammella così come le donne che fanno ‘abuso’ sia della pillola anticoncezionale che degli estrogeni, infatti è stato verificato che un’alta percentuale di casi, specialmente in post-menopausa, il cancro alla mammella è ormone responsivo, cioè dipende dalla trasformazione a livello del DNA delle cellule mammarie stimolate dagli estrogeni».
Il corso del provider ECM 2506 Sanità in-Formazione in collaborazione con Artemisia Onlus “Patologia mammaria: prevenzione, diagnosi e terapia”, già disponibile on line, ha come responsabile scientifico la dottoressa Maria Luisa Santoro, biologo specializzato in patologia generale. È articolato in 13 lezioni caratterizzate dalla partecipazione di numerosi luminari. Al termine delle lezioni è previsto un questionario che accerta la comprensione dei contenuti e assegna 8 crediti formativi ECM. Insieme al corso anche il breve film “La storia di Francesca”, promosso da Prevenzione Donna per l’informazione e sensibilizzazione sul tumore al seno, on line gratuitamente sul sito www.corsi-ecm-fad.it. Il cortometraggio si aggiunge all’ampio catalogo di Film Formazione offerti dal provider ECM 2506 Sanità in-Formazione: una lista di produzioni che hanno già riscosso enorme successo tra i camici bianchi grazie a film selezionati in prestigiosi festival cinematografici.
Per approfondire:
Lotta al cancro, Lorenzin: «Prevenzione, formazione e film…»