Il tumore più frequente per le donne, nel 29% dei casi, è il tumore al seno. Il docureality ‘Kemioamiche’ accende i riflettori sul dramma della malattia. Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ai nostri microfoni: «Condividere è importante, insieme si affronta tutto con più coraggio. Importante fare controlli frequenti. Formazione medici è basilare»
In Italia vengono diagnosticati quasi mille casi di cancro al giorno. In questo quadro, la prevenzione assume un ruolo fondamentale. È recente la giornata mondiale dedicata alla lotta contro il cancro e in quest’ottica il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a margine della conferenza di presentazione del docufilm ‘Kemioamiche‘, mette l’accento sull’importanza della prevenzione e del valore della chemioterapia combinata alle cure idonee a combattere la malattia.
«Non esistono terapie alternative – ci tiene a sottolineare il Ministro – ci sono solo le terapie riconosciute dal mondo scientifico, dalla medicina e certificate e autorizzate dagli enti regolatori. La chemioterapia rimane oggi una strategia vincente, peraltro si è notevolmente evoluta rispetto agli anni passati. Importante segnalare l’importanza dei nuovi farmaci biologici e innovativi: noi abbiamo creduto fortemente come Paese in un fondo ad hoc per questi farmaci, cioè nuove soluzioni contro il cancro che possano essere fruibili facilmente».
Ma di primaria importanza per la lotta contro il cancro c’è innanzitutto la prevenzione «soprattutto il tumore al seno – precisa il Ministro – si combatte e si vince, ma bisogna poterlo diagnosticare in tempo e seguire i controlli messi in calendario dal nostro medico di fiducia».
Altro aspetto fondamentale per la lotta contro il cancro è la corretta e puntuale formazione degli operatori sanitari che devono essere in grado di fronteggiare qualsiasi emergenza. «È un nostro pensiero fisso: la formazione è di basilare importanza. Ma non soltanto la formazione del personale per quel che riguarda l’oncologia, su cui ribadisco che il nostro Paese è all’avanguardia, ma anche la formazione del mondo amministrativo che deve prendere atto dell’importanza di rendere la prevenzione contro il cancro una priorità e non un fanalino di coda degli investimenti in sanità».